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28.11.2022 - 12:15
L’accoglienza in famiglia di profughi, realtà già consolidata con successo in molti Comuni italiani, deve essere inserita nelle norme che regolano il sistema di accoglienza del Paese. È la proposta lanciata, sabato 26 novembre dai 20 comuni provenienti da tutta Italia, ad Anci, rappresentata da Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato all’immigrazione dell’Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani. “Il sistema SAI è un sistema che con i suoi limiti e i suoi problemi, però funziona, dà le sue risposte in termini pratici alla necessità che noi tutti abbiamo. - dichiara Matteo Biffoni, sindaco di Prato e delegato all’immigrazione di ANCI - Le amministrazioni di un territorio hanno l’esigenza che quando arriva una persona, un essere umano, nei nostri comuni noi abbiamo la pretesa, politica, di fare cittadinanza, di creare dei cittadini; voglio quindi avere in mano gli strumenti migliori per arrivare a questo obiettivo. Il percorso che ha avviato Margherita Colonnello e al quale tutti noi abbiamo aderito oggi, è un percorso aperto, ci consente, e io me ne prendo l’impegno, di portare all’attenzione del Ministero e di tutte le politiche nazionali, ma anche del Governo e del Parlamento tutto, una modalità che può essere una ulteriore modalità di presa in carico, di accompagnamento verso la cittadinanza delle persone che arrivano sul nostro territorio. Ora abbiamo una base vera, con Comuni importanti, su cui appoggiare una proposta da portare alla valutazione del Ministero, come miglioramento del sistema di accoglienza che già abbiamo. L’ANCI su questo tipo di proposta ci lavorerà." Uscire dalle logiche dell’emergenza, costruire percorsi condivisi tra Amministrazione, cittadini e Terzo Settore, fare tesoro delle esperienze e di quanto appreso in questi anni. Sono questi gli obiettivi della proposta ufficiale di inserimento dell’Accoglienza in Famiglia nelle politiche strutturali dell’accoglienza. “Con questa firma oggi abbiamo fatto apparentemente un piccolo gesto in realtà abbiamo sottoscritto un impegno importante per tutto il nostro Paese. - commenta Margherita Colonnello, assessora al sociale del Comune di Padova - Abbiamo sperimentato e vogliamo continuare a sperimentare l’accoglienza in famiglia nelle nostre città e nei nostri comuni perché vogliamo che questa modalità, diventi una opportunità strutturale del sistema di accoglienza in Italia. Siamo qui perché Padova ha appena concluso la partecipazione a un progetto europeo che ci ha permesso di sperimentale l’accoglienza in famiglia. E’ stato un successo a dimostrazione che le comunità e gli enti locali sono pronti a fare la propria parte in questo senso. Siamo qui anche perché c’è stato un passaparola anche abbastanza spontaneo, che ha portato alla creazione di questa rete di amministrazioni, che è naturalmente aperta alla partecipazione di chi vorrà farne parte”.
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