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Treviso, un nuovo centro trapianti di midollo osseo allogenico

conf stampa ematologia 02

Il centro trapianti di midollo osseo allogenico dell'ospedale di Treviso sarà operativo da febbraio.

All’inizio di febbraio del 2023 all’ospedale di Treviso sarà operativo il nuovo centro trapianti di midollo osseo allogenico (TMO). L’annuncio dell’imminente apertura è stato dato dal primario di ematologia Filippo Gherlinzoni, che conta di effettuare il primo trapianto entro la fine di quello stesso mese. “Partiremo – ha spiegato – con alcune camere, per arrivare alla piena operatività di quattro camere. Inizialmente saranno collocate all’interno del Ca’ Foncello, mentre in una seconda fase è previsto il trasferimento nell’ambito della Cittadella”. L’obiettivo prefissato è di arrivare a effettuare dai 30 ai 40 trapianti l’anno, così da riuscire a prendere in carico tutti i pazienti della Marca e quelli della provincia di Belluno. Nel frattempo, come ha spiegato il tutor del progetto Damiano Rondelli, direttore del centro di oncoematologia della University of Illinois di Chicago, sono già stati predisposti i protocolli operativi sia per l’attività di trapianto sia per la gestione delle eventuali complicanze.

Già attivato un ambulatorio che collabora al follow-up dei pazienti

Il centro trevigiano sarà diretto da Marta Stanzani, specialista in ematologia con un’esperienza ultraventennale al centro Seragnoli dell’Università di Bologna e con diverse esperienze di formazione e aggiornamento a livello internazionale. Stanzani ha spiegato che a Treviso è già stato attivato un ambulatorio che collabora al follow-up dei pazienti che hanno effettuato il trapianto in altri centri. L’obiettivo è riuscire a gestire il paziente dalle procedure complesse di preparazione all’intervento passando per il trapianto e arrivando al relativo follow-up, che molto spesso comporta visite a cadenza settimanale. Un centro fondamentale per il territorio, se si considera che solo nel 2021 sono stati 284 i pazienti ricoverati in ematologia al Ca’ Foncello e sono state effettuate quasi 5mila sedute di chemioterapia. Nei primi dieci mesi di quest’anno sono stati effettuati 256 ricoveri e 3.644 sedute di chemioterapia. Tutte persone che abitano fra la Marca e la provincia di Belluno e che oggi, dopo le prime fasi della malattia, devono essere indirizzate altrove per il trapianto.  
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