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30.03.2023 - 20:21
"L'inizio della primavera segna per l'Ucraina un periodo di angoscia, poiché il disgelo porta a una recrudescenza del conflitto e i segnali che arrivano dal fronte non sono certamente di volontà di dialogo”: così Giampiero Cofano della Comunità Papa Giovanni XXIII, coordinatore della Carovana per la Pace, riassume le testimonianze raccolte al fronte. Questa mattina a Padova c'è anche un potente generatore da 50KW, diretto ad un ospedale pediatrico di Odessa, fra i 30 mezzi dalla rete #StopTheWarNow in partenza alla volta dell'Ucraina. 150 volontari (le adesioni sono state limitate per ragioni di sicurezza) si mettono in viaggio per portare un totale di 20 tonnellate di aiuti umanitari, insieme ad un messaggio di nonviolenza e di pace nelle zone assediate de Paese, ad un passo dal fronte di guerra. Raggiungeranno la missione permanente dei volontari a Mykolaiv. 20 generatori in tutto verranno consegnati grazie ai contributi della Diocesi di Bologna e della Cgil; serviranno ad alimentare dissalatori per l'acqua, rifugi anti-aerei e alcuni centri per la distribuzione di aiuti umanitari della Caritas. Ma ognuna delle 180 sigle che hanno aderito all'iniziativa ha contribuito con il suo apporto. “Come rete proponiamo un esempio di presenza civile nonviolenta; non porteremo armi, ma aiuti concreti e un segno di fratellanza. - ha sottolineato Giampiero Cofano - Nella società civile è viva infatti la voglia di abitare il conflitto, andando a condividere la vita con le persone coinvolte in una guerra che non hanno scelto. Chiediamo il dialogo, la riapertura dei negoziati di pace. E portiamo un segno cristiano di vicinanza: nella Domenica delle Palme celebreremo insieme la Santa Messa”.
“Noi siamo dei disarmati volontari che portano assieme alla fraternità qualche genere di sussistenza, medicine, cibo, pannolini per i bambini più piccoli dell’orfanotrofio. - ha detto lo scrittore Erri De Luca - Dimostriamo un po’ di fraternità, il nostro popolo, il popolo italiano è vicino a un popolo europeo aggredito, non possiamo fare più di questo, dimostriamo questa nostra vicinanza. Noi siamo semplicemente una delegazione di tutti quelli che ci hanno aiutato a riempire questi furgoni, tutti quelli che con le loro offerte ci hanno fatto fare questi viaggi, io ne ho già fatti dieci, noi siamo una delegazione di un popolo d’Europa che sta a fianco di quest’altro popolo, non possiamo decidere le sorti della guerra, possiamo dichiarare le sorti della pace." Edizione
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