Tutto era partito da un esposto inviato, ancora sette anni fa, dai consiglieri di opposizione del Movimento Cinque Stelle che avevano sollevato una serie di dubbi sulla permuta di alcuni terreni a loro dire sospetta.
Ora la questione torna alla ribalta della cronaca, I giudici contabili vogliono vederci chiaro e hanno chiesto di acquisire tutte le carte. La Procura Regionale della Corte dei Conti ha emesso un decreto di richiesta atti nei confronti del Comune di Cadoneghe relativo ai rapporti con l'azienda Belvedere Holding Spa. La richiesta fa seguito all'esposto presentato nel 2016 dagli esponenti del Movimento 5 Stelle Nicola Longo, Renza Mavolo e Maritza Escobar contro l'amministrazione guidata dall'allora sindaco Michele Schiavo. Di tale segnalazione non si era più saputo nulla fino a pochi giorni fa, quando il Comune è stato raggiunto dalle richieste di informazioni della giustizia contabile. Al centro dell'esposto dei pentastellati, che ipotizzavano un danno erariale nei confronti dei cittadini di Cadoneghe, la permuta di due terreni di proprietà del Comune in via Mattei con un appezzamento di proprietà dell'azienda in via Bordin. L’accordo tra le parti stabiliva che il valore reciproco delle aree ammontasse a 260.104 euro. Il Movimento 5 Stelle evidenziava, invece, come su quei terreni di via Mattei fosse possibile edificare una volumetria pari a 1829 metri cubi per circa 680 metri quadrati di superficie calpestabile: l'equivalente di 6 appartamenti. I terreni ceduti dal Comune avrebbero pertanto avuto un valore di gran lunga superiore a quelli acquisiti in via Bordin, destinati a rimanere area verde per obbligo di legge, in quanto situati a meno di 150 metri dall'argine. "Non conoscevo questa vicenda, risalente a diversi anni prima del mio insediamento – commenta il sindaco di Cadoneghe Marco Schiesaro – naturalmente la nostra collaborazione con la Conte dei Conti è assoluta: abbiamo già provveduto a inviare tutta la documentazione richiesta. L'ho anche visionata personalmente e devo dire che capisco le perplessità sollevate all'epoca dai 5 Stelle. Se dovesse emergere effettivamente un danno, a pagare non saranno i contribuenti di Cadoneghe che, qualora i rilievi mossi risultassero fondati, risulterebbero anzi parte lesa. In tal caso verrebbero chiamati a rispondere gli amministratori di allora”. (n.m.)
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