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Rocca dei Tempesta a Noale: completato il restauro, ora potrà ospitare spettacoli

rocca dei tempesta noale

C’è stato il recupero e consolidamento delle parti degradate, partendo dalla torre ad ovest dalla quale attraverso una scala si può accedere ora al primo piano della prigione per scendere nuovamente al piano terra

Noale torna in pieno possesso del suo “simbolo”: la Rocca. La Rocca domina il centro cittadino fin dal 1272 a completare la fortificazione creata da Ezzelino III da Romano per poi passare sotto i Tempesta ai quali resta legata dal nome, alla Repubblica di Venezia e infine ai Carraresi di Padova, limitandoci solo al periodo pre-unità d’Italia. Abbandonata per anni, depredata, lasciata come un rudere senza nemmeno una minima valenza storico-archeologica per un lungo periodo, per fortuna ha poi visto una lenta e costante operazione di recupero iniziata già nei primi anni Novanta e che ora si avvia alla giusta conclusione. Il restauro attualmente alle fasi finali è quello firmato dall'architetto Patrizia Valle nel 2006 e accettato in pieno dal sindaco Patrizia Andreotti all’epoca del suo primo mandato, con l'architetto Davide Desiderio della Terreal San Marco a realizzare le campionature dei materiali e la loro fornitura. Poco prima dell’estate, finalmente, la bella notizia, ancora una volta dal sindaco Andreotti, della riconsegna alla città del suo simbolo, che ora, dopo il recupero anche funzionale, potrà ospitare spettacoli fino a mille persone. “Una grande soddisfazione - dice il sindaco - poter finalmente dire che siamo arrivati alla fine di un cantiere molto lungo e non facile, sul quale abbiamo investito 260 mila euro. Ora possiamo avere la Rocca nella sua piena bellezza storica e architettonica, con la possibilità di ammirarla anche come luogo appropriato per i principali eventi cittadini”. Entrando nello specifico, il restauro della Rocca si è sviluppato in due fasi con scopi diversi. Il primo ha visto il recupero e consolidamento delle parti degradate, partendo dalla torre ad ovest dalla quale attraverso una scala si può accedere ora al primo piano della prigione per poi scendere nuovamente al piano terra, dove verrà con l’apertura ufficiale allestito un piccolo punto ristoro. La seconda fase ha invece previsto la creazione di uno spazio sicuro ed accogliente per concerti e spettacoli fino a mille posti a sedere. Obbligatoria, dunque, l’aggiunta di una seconda uscita di sicurezza, realizzata seguendo testi e documenti storci che ne avevano già rivelato la presenza nel lato sulla recinzione a sud. La “nuova-vecchia porta” è stato l'intervento più lungo e complesso del restauro, con il recupero delle pietre originali, la ricostruzione della recinzione, con mattoni realizzati a mano e il rispetto totale dei vincoli imposti dalla Soprintendenza. Per ultimi, poi, sono arrivati i servizi igienici prefabbricati (calati dall’alto dato che la Rocca non ha copertura) e le torri faro per l’illuminazione serale, che però, pronte già per il debutto, saranno poi installate e rimosse di volta in volta. Massimo Tonizzo
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