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Chioggia, carabinieri salvano una barca a vela e poi sequestrano mezza tonnellate di vongole

carabinieri Chioggia (1)

A bordo vi era una persona di mezz’età che aveva perso il governo delle vele della sua imbarcazione per via del forte vento

Ieri mattina, i militari della dipendente Motovedetta, durante un servizio di polizia marittima a bordo del battello pneumatico (gommone), al termine del canale lagunare di Pellestrina in località S. Pietro in Volta, alle ore 08.50 circa hanno soccorso a una barca a vela finita sulla scogliera frangiflutti presente all’inizio dell’imboccatura di porto di Malamocco. A bordo vi era una persona di mezz’età, che alla vista del battello istituzionale ha iniziato a sbracciare per richiamare l’attenzione dei militari ai quali, una volta avvicinatesi, ha chiesto aiuto riferendo di aver perso il governo delle vele della sua imbarcazione per via del forte vento e che il motore ausiliario fuoribordo non si accendeva. Lo stesso è apparso emotivamente provato, probabilmente sotto shock per l’accaduto. Considerato il forte vento e la corrente, che facevano sbattere ripetutamente la barca sui massi della diga, temendo l’imminente rottura dello scafo con possibili gravi conseguenze per l’occupante e non potendolo recuperare in sicurezza poiché a ridosso dei frangiflutti, per salvaguardarne l’incolumità i militari hanno proceduto - dopo alcuni tentativi e con non poca fatica - a disincagliare la barca a vela tirandola con una cima e ad allontanarla dalla diga, traendo così in salvo l’occupante. A quel punto hanno scortato l’imbarcazione, non più in grado di proseguire autonomamente, al più vicino punto d’attracco sicuro, individuato all’interno del limitrofo porticciolo-rifugio di Alberoni-Malamocco. I militari operanti si sono assicurati delle condizioni fisiche del comandante della barca: fortunatamente ha riferito di non aver subito traumi o ferite e di non aver bisogno di cure mediche. Dopo qualche minuto ha ritrovato alche la calma e la piena lucidità.

Sequestrata mezza tonnellate di vongole

Terminato l’intervento, i militari, di rientro in caserma, hanno sottoposto a controllo un tir in sosta in località Saloni di Chioggia. All’interno del cassone frigorifero, tra il vario prodotto ittico regolarmente detenuto, è stata rinvenuta anche una pedana costituita da 18 sacchi contenenti “vongole veraci”. Per tale lotto di molluschi il conducente del mezzo, ha esibito un Documento Sanitario (DDR) non compilato in tutte le sue parti obbligatorie (quindi non valido ai fini sanitari e di tracciabilità): era stato omesso il tipo di stabilimento destinatario del lotto (centro di spedizione, di depurazione o di stabulazione) e il suo numero CE identificativo. Sul posto è giunto anche il raccoglitore/produttore delle vongole, ovvero colui che aveva emesso il documento in questione, al quale veniva è stata contestata la violazione del Reg.CE 853/2004 Allegato III – Sezione VII – Molluschi Bivalvi vivi per la mancanza di regolare DDR. Le vongole veraci, dal peso complessivo di mezza tonnellata circa e dal valore commerciale al consumatore finale stimato in € 6.000, sono state sottoposte a sequestro amministrativo e poiché ancora vive fatte rigettare nelle vicine acque lagunari per il ripristino del ciclo vitale. Per la violazione, il pescatore verrà sanzionato con sanzione pecuniaria amministrativa pari a 2.000 euro.
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