Un percorso verde che si snoda per Dorsoduro, Malamocco, Campalto, Parco Albanese, Rione Pertini, Zelarino e Marghera
La cura è arte perché dà vita: ha il potere di trasformare un seme in un ortaggio e un incontro in un’amicizia. È quanto sperimentano ogni giorno gli intestatari dei 340 orti urbani distribuiti tra città lagunare e terraferma. Un percorso verde che si snoda per Dorsoduro (32 orti), Malamocco (112 orti), Campalto (32 orti), Parco Albanese (76 orti), Rione Pertini (32 orti), Zelarino (24 orti) e Marghera (32 orti). (Continua dopo la gallery...)
Come nascono gli orti urbani a Venezia
Ma andiamo per ordine. I primi orti urbani a Venezia nascono nel 1983 per “favorire la socializzazione degli anziani” e, dopo una fase in cui erano gestiti autonomamente da ciascun Consiglio di Quartiere prima e da ciascuna Municipalità dopo, sono ora di competenza dell’assessorato alla Coesione Sociale che dal 2017 si è dotato di una equipe ad hoc con l’obiettivo costituire una cabina di regia unica, in grado di diventare punto di riferimento per le persone. Tra il 2019 e il 2020 sono stati realizzati una serie di interventi di pulizia e manutenzione delle aree e sempre nel 2019 il Comune ha dato il via al bando per le nuove assegnazioni, ha fissato requisiti e criteri per poter partecipare e ha stabilito la competenza unica della Coesione Sociale per la gestione. Questo passaggio è stato importante perché ha significato “regole uguali per tutti” e fiducia nel fatto che vengano fatte rispettare. Ancora, nel 2021 tutte le assegnazioni sono state portate a una scadenza unica nell’ottobre 2024, data in cui l’Equipe Progetto Orti procederà con un unico bando per delle attribuzioni quinquennali in tutte sette le aree.
I requisiti per presentare domanda
Tra i requisiti per presentare domanda, l’età minima di 60 anni, l’essere pensionati e residenti nel Comune di Venezia, non avere orti di proprietà e contenziosi in tema orti con l’amministrazione. Il costo del canone annuale è di 40 euro e la gestione è strettamente personale: la coltivazione deve essere fatta direttamente dall’assegnatario che può essere aiutato solo da appartenenti al proprio nucleo familiare in possesso dei requisiti. Il progetto, che nel 2023 vede impegnati 266 uomini e 74 donne, prevede inoltre incontri conviviali aperti alla cittadinanza come le castagnate, che sono riprese dopo lo stop dovuto al covid.
I commenti
“L’invecchiamento attivo di cui tanto si parla trova un buono strumento negli orti urbani che stiamo potenziando” sottolinea l’assessore Simone Venturini, che anticipa: “Sono allo studio ulteriori zone di orti urbani nei quartieri in cui oggi non ci sono”. In particolare, ha spiegato al nostro mensile il funzionario responsabile dell’Equipe Progetto Orti Gennaro Marotta: “Sono in cantiere orti specifici per persone diversamente abili nel Parco Albanese e si prevedono nuove aree orto sull’isola della Giudecca, a Pellestrina, a Favaro Veneto e a Mestre, nell’area di forte Gazzera. Non sono però esclusi nuovi orti urbani anche nel centro storico di Venezia”.Per questo, l’amministrazione comunale ha deciso di stanziare 255mila euro per il triennio 2022-2024 che serviranno a trasformare i semi dei progetti in frutti tangibili. Marika Andreoli
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