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04.09.2023 - 11:09
Elettra vive nell’attesa di vendicare il padre Agamennone, sovrano di Micene ucciso dalla moglie Clitemnestra e dal suo amante Egisto per usurparne il trono. L’odio che Elettra nutre da anni spingerà il fratello Oreste, che da bambino vide l’uccisione del padre, a compiere il matricidio. La più “nera” delle tragedie familiari della mitologia greca, in cui svettano anche le figure tragiche di Ifigenia (la primogenita sacrificata per volere degli dei) e Crisòtemi (la figlia mite e obbediente), irrompe sulla scena del festival di teatro classico “Mythos” di Treviso, grazie agli eventi della sezione “Classici musica” che si terranno martedì 5 e giovedì 14 settembre (ore 20), in un luogo finora mai frequentato dal festival: la nuova sede dell’associazione musicale “Manzato”, in Piazza Pola 14. “La giovinezza in frantumi dei figli degli antichi eroi” è il tema delle due serate elaborato dalla professoressa Caterina Barone, docente senior di storia del teatro greco e latino all’Università di Padova, che ha selezionato i testi di autori classici, su cui si sono cimentati anche sei giovani compositori ammessi, tramite un bando di concorso, al laboratorio di produzione musicale del “Manzato”. Gli allievi hanno composto la sonorizzazione moderna degli stessi testi, seguiti dai docenti Andrea Lombardini (basso elettrico e musica d’insieme) e Attilio Pisarri (chitarra moderna).
“Il destino degli eroi del mito greco, monumentali e protagonisti di gloriose imprese, e al tempo stesso vittime della volontà degli dei o della sorte, come Agamennone, Achille, Edipo, si riverbera sui loro discendenti segnandone indelebilmente il carattere”, sottolinea Caterina Barone, che introdurrà gli spettacoli, “Elettra, Ismene, Crisòtemi, Ifigenia, Oreste, Neottolemo, portano nel loro animo le stigmate di una pesante eredità, che ne condiziona le scelte di vita e li rende fragili di fronte alle prove che sono chiamati ad affrontare. E anche l’affresco poetico di un fatto storico, la sconfitta subita dai Persiani a Salamina da parte dei Greci raccontata da Eschilo nell’omonima tragedia, porta sulla scena un giovane, Serse, vittima della pesante eredità paterna”. Molto complesso è stato il lavoro svolto dal laboratorio musicale, come spiega Attilio Pisarri, referente del progetto e consigliere del “Manzato”: “Il lavoro ha preso il via dalle proposte di brani musicali inviati, tra gennaio e marzo, dai giovani compositori che hanno partecipato al concorso. Queste proposte sono state elaborate seguendo il tema dei due spettacoli; ne abbiamo scelte sei tra quelle pervenute. I loro autori, dai 15 ai 25 anni di età, hanno partecipato gratuitamente al laboratorio musicale. Qui i brani sono stati perfezionati, completati, arricchiti con nuove registrazioni, mixati ed editati, sotto la mia conduzione e quella del docente di produzione e basso elettrico Andrea Lombardini”.
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