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Cavarzere, Comitato Ambiente e Sviluppo: “Impianto di Ca’ Venier, va mantenuta alta la guardia”

Non si è ancora conclusa definitivamente la vicenda con l’archiviazione definitiva da parte della Regione, il timore è che possa essere riproposto in un altro sito

Sull’impianto di biometano il Comitato Ambiente e Sviluppo Caes, riattivatosi dopo il rischio dell'insediamento a Ca’ Venier, ha intrapreso varie iniziativeper contrastare tale progetto. Il Caes ricorda come l’allarme non sia cessato,anzi bisogna mantenere alta l’allerta. “Ricordiamo - spiega il Comitato - alcuni passaggi fondamentali: la conferenza dei servizi, tenutasi oltre un anno fa, aveva approvato l’impianto nel sito proposto a Ca’ Venier, nonostante il parere contrario del Comune e dell’Ulss 3. Dai verbali risulta che il Comune,rappresentato dal sindaco, non era contrario ad ospitare l’impianto mache la ditta aveva valutato negativamente l’ipotesi di ubicarlo in un altro sito. Si è poi scoperto che la Regione aveva “dimenticato” di invitare alla conferenza dei servizi l’Autorità di Bacino delle Alpi Orientali, preposta al Piano di Gestione delle Alluvioni in sinistra Adige; la quale, successivamente interpellata, aveva calcolato il rischio alluvionale che non consente la costruzione dell’impianto nell’area. La ditta aveva chiesto una proroga di ben 240 giorni per contro-dedurre, al termine della quale non ha prodotto alcun documento. Scaduto tale termine, l’autorità di Bacino aveva conseguentemente espresso il proprio parere “non favorevole” all’impianto e la Regione aveva dato 10 giorni di tempo alla ditta per eventuali controdeduzioni. Il termine è scaduto e non si conosce l’eventuale risposta dell’azienda”.  “Da allora, nonostante le rassicurazioni del sindaco – si legge nel comunicato diffuso dal Comitato - la Regione non ha ancora concluso la vicenda con l’archiviazione (bocciatura) del progetto. La grande partecipazione dei cittadini cavarzerani alla nostra assemblea a giugno ha evidenziato l'interesse da parte della cittadinanza versoil proprio territorio e la volontà di essere informata. Noi cittadini, abbiamo avuto un ruolo importante nella denuncia: i meriti comunque non ci interessano, ma siamo davvero arrivati alla fine? Stiamo attendendo fiduciosi una risposta che sembrava ovvia e scontata. Ora chiudiamo l'argomento con un definitivo no a questa triste storia, mail no della Regione non è ancora arrivato”. Da qui l’appello a tenerealta la guardia per evitare quelli che sono considerati pericolosi colpi di coda. “È necessario mantenere viva l'attenzione – conclude Caes - Il ritardo della decisione finaledella Regione è per lo meno sospetto. È infatti ancora fondato il timore che l’impianto possa essere approvato con qualche prescrizione tecnica (più o menoinefficace, ma per salvarela forma) o sia respinto ma, che sia riproposto - già adesso o fra qualche mese  in un altro sito, all’insaputa dei cittadini di Cavarzere”.   Alessandro Abbadir
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