Ha chiesto audizione alla seconda Commissione del Consiglio regionale e all’assessore veneto all’Ambiente: dopo due mesi e mezzo nessun atto definitivo
Il Caes, Comitato ambiente e Sviluppo di Cavarzere, va ancora all’attacco dell’amministrazione regionale per la questione dell’impianto a biometano a Ca’ Venier. “Le più recenti notizie ufficiali risalgono ormai al 10 luglio scorso - spiega il Comitato - quando il sindaco di Cavarzere ha comunicato ai cittadini di aver ricevuto da parte della Regione Veneto un preavviso di diniego di autorizzazione all’ impianto di Biometano. Ma c'è un problema: ad oggi, a distanza di oltre 2 mesi e mezzo, il vero e proprio atto definitivo di diniego dell'approvazione del progetto non è mai stato pubblicato da parte della Regione. Quindi, mentre molti cavarzerani danno per certo lo stop all’impianto e il sindaco dichiara che il progetto è fermo, in realtà quest’ultimo potrebbe risultare ancora legalmente approvato e di conseguenza avanzare e concretizzarsi in qualsiasi momento”. CAeS ha contattato la Regione e il Comune di Cavarzere facendo richiesta formale di essere informati: sono stati richiesti i nuovi documenti depositati dalla ditta proponente alla Regione per controdedurre il preavviso di diniego da parte della Regione al progetto proposto, e sono state chieste spiegazioni sul perché questo non sia ancora pervenuto. “A queste richieste ufficiali - spiega Caes – il Comitato non ha mai ricevuto risposta ma ha deciso di replicare inviando una domanda di audizione alla Seconda Commissione del Consiglio Regionale e all'assessore regionale all’Ambiente”. Nonostante il periodo di ferie a cui si poteva imputare probabilmente questo silenzio e questo ritardo, pensiamo sia giunto il momento che la Regione pubblichi l'atto definitivo e che esca allo scoperto e comunichi ai cittadini cosa stia realmente accadendo e il motivo di una così lunga attesa. La nostra preoccupazione rimane alta in quanto il Pnrr sta puntando moltissimo sul biometano, assegnando a questa filiera 1,92 miliardi di euro, prevedendo di raddoppiare l’attuale produzione attraverso la riconversione e l’aumento di potenza di impianti di biogas esistenti e di nuove installazioni. Il secondo bando per accedere ai finanziamenti si è concluso da poco, e il primo aveva ammesso 60 progetti, troppo pochi secondo Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas. Il timore è che si celino altri tipi di manovre “secondarie”: questo ritardo alimenta fra i cittadini di Cavarzere il timore che il Comune e la ditta proponente stiano trattando nuovamente, come già lo scorso anno, di collocare l'impianto in un sito alternativo, senza che nessuno ne sia informato. “Non vogliamo che Cavarzere diventi un’altra Valenza – conclude il Comitato - un Comune lombardo in cui il sindaco aveva promesso ai suoi cittadini che la Provincia aveva fermato il progetto riguardante il biometano quando in realtà non era così. Il Caes continuerà a monitorare e a chiedere risposte, fino a quando questa situazione non sarà chiarita”. Alessandro Abbadir
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