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Aeroporto di Treviso, scoperti 1.202 passeggeri fantasma di aerotaxi

La Guardia di Finanza ha individuato 90 compagnie che non hanno pagato l'imposta sui voli privati nel 2022

Treviso, aeroporto Canova
Sono ben 1.202 i passeggeri fantasma di aerotaxi, transitati per l'aeroporto Canova di Treviso nel 2022. Li ha scoperti la Guardia di Finanza, nell'ambito dell'attività di vigilanza doganale e antifrode svolta nello scalo trevigiano. Passeggeri cioè, per i quali le società aeree con cui viaggiavano non hanno versato la dovuta imposta erariale. Nel mirino delle Fiamme Gialle, sono finiti 340 voli, effettuati da 90 vettori, causando così un danno all'Erario pari a 133.990 euro.

Il tributo è previsto per viaggi con velivoli non di linea a noleggio

Oggetto delle attenzioni investigative è una “nicchia” del trasporto aereo, vale a dire i voli non di linea, eseguiti con velivoli riconducibili a società di noleggio, con poche decine di posti, solitamente utilizzati per avere maggior comfort e risparmiare tempo, evitando ritardi, code agli imbarchi e al ritiro bagagli. Per tali voli è prevista una tassa specifica: di 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 km o di 200 euro in caso di tragitti superiori. Questa deve essere corrisposta, per ogni volo con partenza o arrivo sul territorio nazionale, dal singolo passeggero che fruisce del servizio di trasporto direttamente al vettore, il quale, a sua volta, è obbligato a versarla allo Stato. Si tratta di operatori stranieri, con sede in Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Ungheria. I finanzieri del Gruppo di Treviso hanno incrociato le dichiarazioni depositate dai vettori utilizzati per i voli aerotaxi con i dati dei versamenti alla Ragioneria dello Stato. Sono state così scoperte le compagnie aeree che hanno omesso di versare l’imposta erariale, al fine di offrire prezzi più competitivi a imprenditori e turisti. Oltre alla tassa non pagata, ora si vedranno applicare anche sanzioni per circa 40 mila euro, pari al 30% delle somme evase.

Dal 2017 al 2021, omessa la tassa per altri 1.244 viaggiatori

L’attività ispettiva fa seguito a quella conclusa nel dicembre 2022: all'esito di analoghi controlli, i finanzieri del Gruppo di Treviso avevano, infatti, individuato altri 72 vettori aerei, che nel precedente quinquennio d’imposta 2017 - 2021 avevano provocato un ammanco alle casse dello Stato di 133.500 euro, omettendo il versamento dell’imposta erariale dovuta al transito di altri 1.244 passeggeri, distribuiti su 378 voli aerotaxi. L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso ha avuto il fine di tutelare da un lato le casse dell’Erario, dall'altro i vettori aerei che versano regolarmente le imposte dovute per i voli aerotaxi, contribuendo così a ristabilire il rispetto delle regole di concorrenza in questo settore dei trasporti.
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