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Dai pappagalli al trading, serie di truffe on line sventate dai Carabinieri

Boom di truffe e raggiri anche nella Marca nelle compravendite on line o da parte di finti operatori finanziari

Sempre più diffusi - e fantasiosi - i truffatori on line. Lo sanno bene i Carabinieri del comando provinciale di Treviso impegnati, in questi giorni, a identificare gli autori di svariati raggiri commessi tramite il web e via smartphone. È questo il caso scoperto ad Asolo, dove i militari della locale stazione hanno smascherato una 31enne originaria di Lametia Terme: questa, dopo aver messo in vendita online un pappagallo di specie rara, ha raggirato l'acquirente, una giovane del luogo, facendosi accreditare sulla propria carta prepagata quasi 800 euro per poi rendersi irreperibile. I Carabinieri di Castelfranco Veneto hanno deferito in stato di libertà un 56enne della provincia di Lucca che, dopo aver inviato un falso sms di home banking sull'utenza mobile della vittima, l'ha contattata al telefono fingendosi un operatore bancario ed è riuscito a farsi accreditare quasi mille euro sul proprio conto corrente. A Pederobba, gli investigatori dell'Arma, in seguito alla denuncia presentata da un 29enne del posto, sono risaliti a un 69enne nell'area di Milano: costui, tramite una piattaforma di e-commerce aveva pubblicato un annuncio di vendita di un'utilitaria, suscitando l'interesse della parte offesa la quale, a titolo di caparra, ha versato 850 euro sul conto intestato all'indagato. Peccato che poi questi abbia fatto perdere le sue tracce. Due cittadini pakistani, invece, sono stati denunciati dai Carabinieri di Col San Martino, per truffa in concorso: gli stranieri hanno risposto a un annuncio di vendita di un divano pubblicato su un sito specializzato da una 21enne di Conegliano. A fronte del prezzo richiesto di cento euro, i due hanno indotto in errore la giovane, spillandole ben 1.500 euro sotto forma di ripetute ricariche di due carte di credito a loro riconducibili. Scoperto anche il raggiro ai danni di un 32enne di Montebelluna: la vittima era stata contattata telefonicamente da una persona spacciatasi per operatore di trading on line. Lo sconosciuto interlocutore ha abilmente carpito la fiducia del malcapitato, fino a convincerlo a effettuare un paio di bonifici, per la somma complessiva di 2.500 euro, su conto corrente postale, poi risultato intestato all'indagato, un 33enne del napoletano. Anche costui si era poi reso irreperibile. Sempre a Montebelluna, tre pregiudicati hanno truffato una 24enne del luogo. La giovane aveva messo in vendita su una piattaforma di e-commerce un'imballatrice. Nell'ambito della trattativa di acquisto è stata indotta, con vari escamotage, a eseguire alcune ricariche per 2.200 euro totali su carte prepagate risultate intestate agli indagati. Ancora, i Carabinieri della Stazione di Paese, a conclusione di indagini avviate a seguito della denuncia presentata da un’impiegata della zona, hanno denunciato per truffa una 57enne di Ascoli. La trevigiana, che stava cercando di vendere on line delle ante in legno, è stata raggirata, venendo convinta a effettuare tre ricariche per circa 800 euro complessivi su carte prepagate risultate intestate all'indagata. A Silea, militari dell’Arma hanno deferito in stato di libertà due 24enni di origine rumena, individuati quali presunti autori della truffa perpetrata nel gennaio scorso presso un parcheggio di un centro commerciale: nella circostanza, i due stranieri avevano ceduto per 900 euro uno smartphone, successivamente risultato contraffatto e non funzionante, ad un 56enne trevigiano. L’attività investigativa, supportata anche da immagini reperite su social network e dai sistemi di videosorveglianza della zona, ha consentito di identificare entrambi i soggetti. Più tradizionale la truffa accertata a Pieve del Grappa: qui quattro residenti avevano creato un allacciamento abusivo alla rete elettrica, bypassando il contatore dell'abitazione. Individuati dai Carabinieri, in collaborazione con la società erogatrice, sono stati denunciati per furto di energia elettrica, mentre si sta quantificando il danno prodotto dall'illecito consumo.
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