Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Bollette pazze, è allarme: a Santa Maria di Sala bolletta da oltre 2500 euro per la fornitura di gas ed elettricità

Un caso denunciato da Adiconsum nelle scorse settimane

A breve dovremo tutti scegliere un proprio fornitore di gas ed elettricità per le nostre case dalla giungla di offerte del mercato libero. Accedere a questa opportunità dovrebbe consentire ai consumatori di scegliere liberamente il proprio venditore di energia elettrica e gas naturale, anziché essere serviti in maggior tutela alle condizioni contrattuali ed economiche fissate dall'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente. A segnare una tappa fondamentale verso il suo passaggio, con la fine del mercato tutelato, saranno due date: il 10 gennaio per il gas e il primo luglio per l'energia elettrica. Un cittadino 60enne di Santa Maria di Sala però, a seguito di un contatto pubblicitario telefonico si è visto a sua insaputa cambiare il fornitore del contratto dell'energia, nel pieno del passaggio al mercato libero. Il malcapitato cittadino riceve una chiamata che pare solo essere pubblicitaria da parte della compagnia fornitrice, mentre solo dopo aver visto la bolletta, scopre di non essere stato contattato per un’offerta ma di essere passato a un altro operatore. Questo a seguito di un presunto contratto stipulato via telefono dopo aver ricevuto una e-mail con richiesta di pagamento per la fornitura di energia. L'uomo ha poi ricevuto un'email secondo cui avrebbe dovuto pagare ben 1.103,44 euro entro una decina di giorni per la fornitura elettrica. A questi si sarebbero aggiunti 1.495,69 euro per il gas, per un totale di 2.599,13 euro. Accortosi del cambio, il consumatore ha subito contattato il precedente fornitore richiedendo di poter rientrare ma erano già maturate le fatture per fornitura e la morosità. A questo punto, il 60enne ha chiesto l’intervento dell’Adiconsum Venezia, che ha chiesto l’annullamento del contratto. Infatti, quest’ultimo è stato chiuso violando l’articolo 2 del Codice del consumo, dove si riconoscono come fondamentali il diritto a un’adeguata informazione e una corretta pubblicità, nonché la trasparenza ed equità nei rapporti. L’uomo non possedeva alcuna copia del contratto sottoscritto, per il quale avrebbe potuto esercitare il diritto al ripensamento dalla data dell’eventuale firma. Così si è rivolto all’associazione di consumatori che sta monitorando ampiamente la situazione in questo senso perché fosse trovata una via d’uscita. Questa è arrivata alla fine attraverso una conciliazione. In pratica, essendo un contratto non richiesto, Adiconsum ha chiesto al fornitore di mettere a perdita i 2.599,13 euro (di elettricità e gas) e nulla è più dovuto da parte del salese alla società di vendita. Insomma, questione chiusa, con le due parti che non hanno più nulla a pretendere. Riccardo Musacco
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione