Il contratto nazionale collettivo di lavoro è stato rinnovato nei giorni scorsi a Roma da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e le associazioni delle imprese
Nuovo importante traguardo per il settore dell’industria alimentare, uno dei più sviluppati ed attivi nel Miranese, che ottiene un nuovo contratto nazionale collettivo di lavoro. È stato rinnovato nei giorni scorsi a Roma da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e le associazioni delle imprese. A beneficiarne sono quasi 450 mila lavoratori, dei quali almeno duemila nella sola area del Miranese dove ci sono importanti realtà, conosciute anche a livello nazionale. I cambiamenti hanno riguardato 35 articoli del contratto e il nuovo accordo rimarrà in vigore 4 anni. Nello specifico, l’accordo prevede che ci sia un aumento di stipendio di 280 euro mensile, il più alto mai registrato dalla categoria, che nel quadriennio arriverà a 10.236 euro complessivi. La prima quota è partita dal 1° dicembre 2023 con un aumento di 75 euro (55 euro di incremento aggiunto di retribuzione-Iar e 20 euro di trattamento economico minimo, il Tem). Da settembre 2024, arriveranno altri 35 euro sul Tem, da gennaio del prossimo anno 60 euro e da gennaio 2026 altri 60 euro ancora. Poi a gennaio 2027 giungeranno gli ultimi 39 euro di Tem e a settembre 2027 gli ultimi 1 euro dello Iar. Cresce pure il pacchetto del welfare contrattuale, con un aumento di 4 euro per il fondo integrativo sanitario Fasa, mentre per il fondo di previdenza complementare Alifond il contributo a carico delle aziende passa da 1,2 a 1,5 per cento. Nel nuovo contratto prevede anche delle novità sul fronte della riduzione dell’orario di lavoro, che non veniva toccato da trent’anni; dal 1° gennaio 2026 si partirà da chi lavora su turni da 18 e 21 ore, con quattro ore in meno in azienda, mentre dal capodanno 2027, le quattro ore saranno tolte a tutti. “È un rinnovo importante - spiega il segretario generale della Fai Cisl Venezia Pierpaolo Piva- sia sotto l’aspetto salariale sia sotto l’aspetto del welfare. L’aumento economico di 280 euro è importante come lo è la percentuale del versamento da parte dell’azienda per chi è iscritto ai fondi pensione e l’aumento del contributo aziendale al fondo sanitario (Fasa) che permetterà il miglioramento delle prestazioni esistenti. L’industria alimentare nel Miranese è radicata, ma ci sono ancora realtà dove non esiste la contrattazione di secondo livello”. Massimo Tonizzo
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