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Posata la prima pietra della nuova Casa della comunità a Crespano

Inaugurate anche la Centrale operativa territoriale e la Diagnostica radiologica multifunzione

La nuova Casa della comunità a Crespano di Pieve del Grappa. Ma anche la nuova diagnostica radiologica multifunzione e la nuova Centrale operativa territoriale. Sono i tre significativi progetti - il primo in fase di costruzione, gli altri già ultimati e pronti a essere messi in funzione - per la sanità nell'area delle Pedemontana trevigiana del Grappa. Sono stati annunciati proprio in occasione della posa della prima pietra della Casa della comunità, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, del direttore generale dell' Ulss 2, Francesco Benazzi, del sindaco di Pieve del Grappa, Annalisa Rampin, e di altre numerose autorità.  La programmazione regionale prevede ben 99 case della Comunità in tutto il Veneto, di cui 17 nell’Ulss 2 Marca Trevigiana, da realizzarsi entro il 2026, come previsto dalle tempistiche del Pnrr. Nel caso della struttura di Crespano i tecnici stimano di poter consegnare l’opera entro il mese di giugno 2025. "Anche Pieve del Grappa avrà una struttura, quasi una ‘Cittadella della Salute’, a cui i cittadini potranno accedere per bisogni di assistenza sanitaria, socio-sanitaria a valenza sanitaria, dove confluiranno i diversi professionisti per la progettazione ed erogazione di interventi sanitari e di integrazione sociale, che lavoreranno in modalità integrata e multidisciplinare. I lavori eseguiti e quelli che saranno effettuati restituiranno alla comunità un punto di riferimento di carattere sanitario a elevata tecnologia. Nella stessa struttura oggi inauguriamo infatti la Centrale Operativa Territoriale e la nuova Diagnostica radiologica multifunzione, due servizi che vanno incontro al cittadino nel suo territorio, per evitargli spostamenti e agevolare la sua presa in carico”, le parole del direttore generale Ulss 2, Francesco Benazzi.

La Casa della comunità

Prevede un investimento totale di oltre 2,2 milioni di euro, per 1,5 milioni derivati da fondi Pnrr. Il progetto prevede la ristrutturazione del piano terra di un edificio già esistente pari a 900 metri quadrati, con la messa a norma per adeguamento antincendio e miglioramento sismico, ammodernamento degli spazi e adeguamenti a tutte le norme nazionali in materia. Vi troveranno posto vari servizi sanitari, come un Punto unico di accoglienza, 15 ambulatori, un punto prelievi e locali di supporto alle attività.

La Centrale operativa territoriale

In questo caso l'importo totale è di 310mila euro. L’assetto della nuova centrale, collocata all'interno del poliambulatorio di Crespano , ha previsto la realizzazione di due sale operative, due uffici, uno per il coordinatore delle Cot e uno per lo specialista psicologo, una sala riunioni e colloqui, una sala di attesa e un nuovo gruppo bagni per un totale di 200 metri quadri. La Centrale ha la funzione di coordinare i servizi domiciliari con gli altri servizi sanitari, assicurando l'interfaccia con gli ospedali e la rete di emergenza-urgenza, e in particolare assolve a funzioni come il coordinamento della presa in carico della persona tra i servizi e i professionisti sanitari coinvolti, oltre al monitoraggio dei pazienti in assistenza domiciliare, anche attraverso strumenti di telemedicina e gestione della piattaforma tecnologica di supporto.

La Diagnostica radiologica multifunzione

Destinata all’Unità operativa di Radiologia dell’ospedale di Castelfranco Veneto, sede di Pieve del Grappa, è stata realizzata con un investimento totale di circa 163mila euro. Sono stati eseguiti anche interventi di adeguamento della sala radiologica, con una spesa di 79 mila euro, consentendo una migliore accoglienza del paziente, maggior sicurezza degli impianti e maggior efficienza energetica. La configurazione proposta dal nuovo sistema radiologico, vista l’elevata tecnologia che lo contraddistingue, permette tra l'altro una sensibile riduzione della dose di radiazioni grazie un sistema pilotato dall'Intelligenza artificiale, minimi spostamenti del paziente politraumatizzato grazie alla mobilità del teleradiografo sul binario a pavimento, indagini diagnostiche dell’apparato muscolo-scheletrico in tutti i suoi distretti ed in tutte le proiezioni su pazienti collaboranti e non.
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