Che la Geo Engineering Srl/Cavarzere Green Energy Srl si fermasse di fronte ad un diniego, seppur definitivo e ufficiale, da parte della Regione all'impianto a biometano di Ca’ Venier a Cavarzere ci speravano in tanti anche se non tutti ci credevano.
Il pericolo non è ancora passato definitivamente, insisteva il Comitato Ambiente e Sviluppo, sollecitando una certa cautela prima di cantar vittoria. Le argomentazioni del sindaco Pierfrancesco Munari, in risposta alla preoccupazione del Comitato e per rassicurare la popolazione erano e rimangono attuali e ineccepibili. “La Regione ha il diritto di decidere sull'installazione dell'impianto, - sosteneva - e tale decisione è basata sulla questione tecnica del rischio alluvionale e quindi sulla posizione negativa assunta dall'Autorità di Bacino Distrettuale delle Alpi Orientali. Non potrà certo essere modificato il rischio alluvionale di quell’area”. Di fatto la tenacia della ditta proponente non è stata smentita: il passo successivo è stato fatto. A darne notizia direttamente il primo cittadino. “La ditta Green Energy – ha informato Munari - ha proposto ricorso al Tar Veneto avverso la decisione della Regione del Veneto di non autorizzare l’impianto a Biometano di Ca’ Venier”. Cosa farà adesso il Comune di Cavarzere? “Si costituirà – conferma il sindaco - in giudizio sostenendo le buone ragioni del diniego supportate dal parere contrario del Bacino delle Alpi Orientali”. Non aggiunge alcun commento il sindaco che, però, ribadisce con forza: “Metteremo in campo tutte le nostre buone ragioni sostenute fin dall’inizio del procedimento”. Tra le forze d’opposizione è il Pd, con Heidi Crocco, a commentare tra i primi la notizia. “Non credo – sostiene – che con il ricorso la società ritenga davvero di poter capovolgere il diniego della Regione, che è fondato su un elemento tecnico obiettivo”. “Anche se ottenesse – prosegue Crocco – l’annullamento della delibera regionale invocando qualche vizio di forma, il rischio allagamento resterebbe”. “Più probabile – aggiunge – che usino il ricorso come forma di pressione per poi trattare la ricollocazione del progetto in un altro sito nello stesso Comune”. “Bene – conclude – che il Comune di Cavarzere si costituisca a fianco della Regione ma occorre restare vigili”. Ornella Jovane
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