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Emergenza caldo, "Possibile la cassa integrazione con 35 gradi e alta umidità"

Andrea Grazioso, segretario generale della Filca Cisl Venezia, sollecita misure preventive per tutelare i lavoratori dai rischi legati alle alte temperature e all'umidità.

Emergenza caldo

«Si tutelino i lavoratori dal caldo estivo. Non possiamo permetterci di avere malori e mettere a rischio il lavoro di tante persone». Il grido d’allarme è del Segretario generale della Filca Cisl Venezia Andrea Grazioso, alla vigilia di un’estate che, visti i precedenti degli ultimi anni, potrebbe avere picchi di temperature molto elevati. Già il 2023 è stato un anno record per le colonnine di mercurio e anche se la bella stagione tarda ad arrivare, la categoria sindacale chiede d’intervenire. Anche perché tra i più esposti ci sono proprio gli edili.

«Quando all’ombra si superano i 30 gradi e l’umidità relativa è superiore al 70 per cento – riflette Grazioso – le giornate di lavoro sono da considerare a rischio calore. Le alte temperature possono causare malesseri di vario genere tra cui la riduzione della capacità di attenzione dei lavoratori, aumentando quindi il rischio infortunio. I pericoli più frequenti sono i colpi di sole e i crampi da calore. Inoltre non sono da sottovalutare le radiazioni solari».

Senza dimenticare altri fattori cosiddetti “personali”, come la presenza di patologie croniche tipo l’obesità, l’età o l’esigenza di assumere particolari farmaci: sono tutti fattori che, senz’altro, aumentano il rischio per il lavoratore esposto alle alte temperature.

«Credo sia necessario – aggiunge Grazioso – prendere in seria considerazione alcune buone pratiche come, ad esempio, concordando con le imprese degli orari più flessibili, riducendo le attività nelle ore più calde, riprogrammandole in quelle più fresche e attuando una rotazione dei lavoratori più esposti al sole. Non solo, prevedere pause per recuperare le forze fisiche e si deve garantire la necessaria quantità di acqua e sali minerali».

Grazioso dà anche alcuni consigli utili, puntando subito sulla formazione dei lavoratori e sulla possibilità di ricorrere agli ammortizzatori sociali. «Serve formarli sui rischi legati al caldo – sottolinea il Segretario generale della Filca Cisl Venezia – e ricordo che l’Inps garantisce la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione guadagni ordinaria quando la temperatura raggiunge i 35 gradi o, se inferiore, ci sia un alto tasso di umidità. Credo che il tema caldo vada affrontato in ogni luogo di lavoro comprese le fabbriche coinvolgendo il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls) e quello dei lavoratori per la sicurezza territoriale (Rlst)».

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