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Iniziativa della Uil patrocinata dal Comune
18.09.2024 - 16:48
Le morti sul lavoro, una piaga a cui sembra non esserci rimedio e che continua tristemente a popolare quasi ogni giorno le cronache sui media. Sono stati 101 i lavoratori in Veneto che nel 2023 non hanno fatto ritorno a casa dopo una giornata di fatica per dar da mangiare ai propri figli ma nei primi sette mesi nel 2024 le statistiche non sono più rosee, anzi, già 37 sono le croci bianche piantate nella nostra regione. E sono state esattamente 101 le bare di cartone che, simbolicamente, hanno attraversato Venezia su una chiatta, a ricordare che non si può morire per il lavoro. Si è trattato della tappa lagunare della campagna di sensibilizzazione #zeromortisullavoro, firmata dalla Uil, sul tema della sicurezza, e che in questo 2024 si è sviluppata con una serie di flash-mob silenziosi nelle principale piazze italiane.
Dall’isola del Tronchetto, il corteo funebre, ha proseguito verso il canale della Giudecca, ha sfiorato la Basilica della Salute,
passando davanti a Piazza San Marco e Palazzo Ducale, per attraccare infine all'Arsenale di Venezia, luogo per eccellenza vocato al lavoro, la "fabbrica" di Venezia. "E' un luogo bellissimo che parla di lavoro. Queste pietre sono impregnate del sudore della fronte di generazioni di veneziani. E' stata la più grande fabbrica del mondo occidentale. Qui è nata la catena di montaggio prima di Ford e poi il lavoro si è evoluto - Sono state le prime parole dell'assessore al Lavoro Simone Venturini, a rappresentare il Comune di Venezia che ha patrocinato l'iniziativa - Per questo essere all'Arsenale a parlare di sicurezza sul lavoro è importante: l'allure di Venezia aiuta a far rimbalzare un messaggio forte, su temi che non possono essere ignorati".
"Sicurezza vuol dire parlare di lavoro in nero - ha continuato Venturini - vuol dire parlare di appalti e subappalti: il mio assessorato ha deciso, per esempio, di non fare appalti al massimo ribasso, ma di valutare piuttosto il progetto, lavorando così sulla qualità. E nel lungo termine diventa anche vantaggioso economicamente".
"Si tratta di una questione che deve riguardare tutti - ha ricordato Pier Paolo Bombardieri, segretario generale della Uil - la croce bianca pesa sull'azienda, pesa sulla famiglia, pesa sul territorio. Felice che Confindustria ponga il tema in cima all'agenda, che dica che c'è, ad esempio, un problema sui subappalti a cascata, pensiamo che il governo debba tenerne conto".
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