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Punto stampa a Palazzo Balbi
23.09.2024 - 16:35
Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e l'assessore regionale all'ambiente e alla protezione civile Gianpaolo Bottacin nel punto stampa di oggi a Palazzo Balbi non hanno nascosto la preoccupazione per la delicata situazione idrogeologica del Veneto, anche alla luce di quanto è accaduto nei mesi scorsi e sta accadendo in questi giorni nella vicina Emilia Romagna.
Nonostante infatti dal 2010 siano stati investiti 2 miliardi e 100 milioni di euro con oltre 3.000 cantieri, il problema per la nostra regione sono i 5mila chilometri di argini che è necessario diaframmare e mettere in sicurezza poiché messi a rischio dagli animali selvatici, in primis tassi e nutrie. Su quest'ultimo punto il presidente invita Ministero dell'Ambiente e ISPRA ad una riflessione su come eradicare una specie non autoctona come sono ad esempio le nutrie.
"Bisogna prendere coscienza che la sfida non è più far fronte al sormonto arginale dell’acqua in caso di piena, che si può risolvere con i bacini di laminazione - ha ricordato il presidente Zaia - ma lo sfondamento arginale. Ricordo che nel 2010 ci furono ben 32 argini sfondati. Abbiamo sistemato 50 km di argini e abbiamo progetti per 180 milioni di euro per altri 80 km. Non dobbiamo mettere a repentaglio la vita dei cittadini per salvaguardare la fauna”.
Sono già 10 i bacini di laminazione già realizzati che in più di un'occasione hanno salvato il territorio, con altri 13 in fase di lavorazione ma di certo non si possono dormire sonni tranquilli, specie per quanto riguarda il Piave e il Tagliamento su cui si è ancora scoperti. 10 bacini che possono contenere 210 milioni di metri cubi d’acqua, che diventeranno 210 milioni di metri cubi con il completamento di quelli ancora mancanti.
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