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Cadoneghe Il caso. Il consigliere Scacco rende nota la relazione dei revisori dei conti

Multe, non ancora depositato il parere “pro veritate”

Il consigliere Enrico Scacco

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I Revisori dei conti bacchettano il Comune di Cadoneghe per alcune irregolarità emerse nella documentazione allegata al bilancio, che loro sono chiamati a verificare e a validare.

Fino a settembre il famoso parere “pro veritate” firmato dall’avvocato Antonio Greco sulle multe dei velox della regionale 307 non era stato depositato in municipio: e invece è fondamentale per aiutare i Revisori a capire la situazione aggiornata relativa alle sanzioni e quanto il Comune dovrà sborsare in seguito al loro annullamento. Nel verbale della riunione che il Comune ha avuto con i Revisori, il segretario comunale ha annunciato che il deposito del parere “pro veritate” era previsto tra il 19 e il 20 settembre.

«C’è da essere preoccupati per i numerosi rilievi mossi dal collegio dei Revisori dei conti – dichiara il consigliere comunale Enrico Scacco (È ora Cadoneghe) – prima tra tutti la mancanza di trasparenza: diversi documenti richiesti dai revisori per realizzare le opportune verifiche, non sono mai stati loro consegnati».

C’è poi una carenza di personale: il Comune è privo delle due figure più importanti necessarie al funzionamento dell'ente che sono il segretario comunale (il 30 settembre è andato via) e il responsabile dei servizi finanziari, che ha il compito di redigere il bilancio. «Senza queste due figure un Comune è praticamente paralizzato – prosegue Scacco – e non è possibile preparare il bilancio e le sue variazioni. Infatti, la variazione di bilancio riguardante una parte dei rimborsi dei multati è stata rinviata a data da destinarsi. Terza pecca evidenziata dai Revisori: il sindaco Marco Schiesaro aveva detto in Consiglio comunale che i debiti fuori bilancio per circa 100.000 euro deliberati sarebbero stati i primi e gli ultimi. Invece non è così, in quanto ci sono altre sentenze vinte dai cittadini multati che andranno rimborsati. Si intuisce che spenderemo ancora molti, molti soldi dei cittadini».

E infine appunto manca il parere dell’avvocato, che alla data della riunione, il 18 settembre, non era ancora stato depositato in municipio. «Un parere che avrebbe dovuto annullare e rimborsare tutte le 60.000 multe – conclude Scacco –, pagato 40.000 euro di soldi pubblici. I cittadini che hanno presentato formale richiesta al Comune per avere copia di questo parere, se lo sono visto negare adducendo come motivazione che non avevano alcun diritto ad averlo, mentre il vero motivo è l’inesistenza di questo atto. Queste gravi mancanze che, come consigliere, ho sempre sostenuto, oggi sono dimostrate da un organismo super partes e non politico qual è il collegio dei Revisori dei Conti».

Cristina Salvato

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