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Armando Sartori di Confartigianato

Treviso, tra dazi e altri fattori recessivi, è allarme per il manifatturiero

Stretta creditizia e crisi dell'automotive sono gravi fattori di rischio

Lo spettro dei dazi USA minaccia il primato della Marca Trevigiana: urgono strategie per fronteggiare la crisi manifatturiera

Armando Sartori - Presidente Confartigianato Marca Trevigiana

Dalla Marca Trevigiana, nota da sempre per la sua vivace attività manifatturiera, si alza un grido di allarme. La fiorente economia locale, che rappresenta un valore aggiunto di 10.338 euro per abitante, sta per essere messa a dura prova da un mix di fattori recessivi che potrebbero minacciare la sua stabilità. Con un valore che colloca la provincia al secondo posto in Veneto e all'ottavo in Italia, la manifattura trevigiana si trova di fronte a sfide senza precedenti. La volatilità dei prezzi dell'energia, accentuata dalle tensioni geopolitiche, ha visto ultimamente un'impennata del 52,7% nei costi rispetto al 2021. A questo si aggiunge una stretta creditizia che ha messo in difficoltà molte piccole imprese, aumentando i tassi d'interesse fino all'8,93%. Il trambusto non si ferma qui.

La crisi dell'automotive ha travolto le esportazioni verso la Germania, con una contrazione dell'8,9% nel 2024, traducendosi in una perdita di oltre 200 milioni di euro. Anche la moda trevigiana non trova pace: le esportazioni di tessuti e abbigliamento sono calate rispettivamente del 5,7% e dell'8,8%, mentre gli articoli in pelle hanno segnato un crollo del 12,7%. In questo contesto preoccupante, Armando Sartori, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, fa sentire la sua voce. "Abbiamo bisogno di una visione strategica," afferma, "per proteggerci in questa fase d'incertezza."

La svalutazione del dollaro di oltre l'11% nel 2025 e le incertezze legate ai dazi USA rappresentano ulteriori ombre su un panorama già complesso. Per Sartori, la chiave è una risposta concertata a livello europeo e nazionale. Investimenti infrastrutturali e incentivi all'innovazione potrebbero supportare un settore che ha dimostrato resilienza e adattabilità di fronte alle sfide globali. "Dobbiamo diversificare i mercati," conclude, "e garantire che le nostre imprese non affrontino da sole questa transizione turbolenta."

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