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Malnutrizione pazienti oncologici, Semenzato (NM): “È una battaglia di giustizia, equità e dignità”

"Ogni paziente oncologico, in ogni parte d’Italia, deve poter contare non solo su cure efficaci, ma su cure complete"

Malnutrizione pazienti oncologici, Semenzato (NM): “È una battaglia di giustizia, equità e dignità”

Martina Semenzato

Una politica sanitaria che ascolta, che si fa carico dei bisogni reali e costruisce risposte concrete. È così che Martina Semenzato, deputata di Noi Moderati e membro dell’intergruppo parlamentare “Insieme per un impegno contro il cancro”, ha definito la mozione approvata alla Camera sui percorsi nutrizionali dei pazienti oncologici. “Questa mozione – ha affermato – rappresenta una pagina importante di politica sanitaria. Abbiamo il dovere di agire insieme: è una battaglia di giustizia, di equità e di dignità”.

Semenzato ha sottolineato come la nutrizione clinica debba essere considerata parte integrante della terapia oncologica, e non un elemento accessorio. La malnutrizione, infatti, non riguarda soltanto chi “mangia poco”, ma anche chi soffre di malnutrizione per eccesso, una condizione che può aumentare il rischio di sindrome metabolica e di recidive, come nel carcinoma mammario.

Nel mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, la deputata ha ricordato l’esperienza del “vaporetto rosa” di Venezia, un ambulatorio galleggiante che offre visite gratuite alle donne della laguna. “Serve un modello interdisciplinare e multiprofessionale – ha aggiunto – che coinvolga nutrizionisti, dietisti, medici di base e pediatri, in una rete realmente integrata”.

L’obiettivo è rendere la valutazione e il supporto nutrizionale parte strutturale dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA) oncologici, con protocolli uniformi e un collegamento efficiente tra ospedale e territorio, anche grazie a piattaforme digitali e sistemi di telemonitoraggio.

Semenzato ha infine chiesto che, nei limiti di bilancio, gli alimenti medici a fini speciali prescritti dallo specialista siano gratuiti in tutta Italia. “Non è accettabile che l’accesso al supporto nutrizionale dipenda dalle disponibilità economiche delle famiglie – ha concluso –. Ogni paziente oncologico deve poter contare su cure complete, che uniscano scienza, umanità e qualità della vita. Perché nutrire bene un paziente oncologico significa curarlo meglio, e curarlo con rispetto.”

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