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Alla casa di cura Giovannio XXIII
23.11.2025 - 18:34
Una scarpa rossa, imponente, luminosa, che accoglie chi entra nella casa di cura “Giovanni XXIII” di Monastier di Treviso. È “Passo di donna”, la scultura realizzata dallo scultore veneziano Giorgio Bortoli nel 2022 con la collaborazione degli studenti del Politecnico Calzaturiero di Vigonza. Un’opera che, nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, diventa ancora una volta un simbolo di memoria, denuncia e speranza.
Alta due metri e dal peso di oltre 50 chili, la scarpa rossa non è un semplice oggetto espositivo, ma un manifesto visivo contro la violenza di genere. La facciata frontale, di un rosso vivo, richiama forza, energia e femminilità; i frammenti di vetro di Murano che la attraversano riflettono luce, vitalità e movimento, come un richiamo alla bellezza e alla complessità dell’universo femminile.
Sul retro, però, emerge una dimensione diversa, più intima e inquieta. “L’opera – spiega Bortoli – racconta anche l’oscurità che ancora oggi avvolge molte donne, spesso intrappolate in dinamiche dolorose e silenziose”. Da uno sfondo nero affiora infatti la figura di una giovane donna che sembra cercare di uscire dall’ombra, invitando a una riflessione profonda sulle fragilità e sulle ingiustizie che segnano tante vite.
A sorreggere la scarpa, una grande mano che avvolge il décollleté: una metafora di dialogo e collaborazione tra mondo maschile e femminile, un gesto di cura che l’artista sceglie come messaggio positivo e necessario. “La casa di cura è un luogo di passaggio e di accoglienza – sottolinea Bortoli – frequentato da molte donne che ogni giorno incarnano dedizione e resilienza. È il posto giusto per ricordare quanto sia urgente continuare a sensibilizzare”.
“Passo di donna” prosegue così il suo viaggio iniziato nel 2022 da Vigonovo, passato per il Lido di Venezia, Treviso, Vicenza, Chioggia, Mestre, Noale e Portogruaro, fino ad approdare oggi a Monastier.
La presenza dell’opera conferma il percorso artistico e civile di Giorgio Bortoli, veneziano, Cavaliere al merito della Repubblica e autore di lavori esposti in collezioni pubbliche e internazionali. Con “Passo di donna” ribadisce un impegno che unisce arte, memoria e responsabilità sociale: un invito a non distogliere lo sguardo.
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