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All'attacco l'ex sindaco Marco Stradiotto
25.12.2025 - 08:00
Martellago, parco Laghetti
L’inaugurazione della mostra fotografica dedicata ai quarant’anni del Parco Laghetti, allestita nelle scorse settimane dall’associazione ambientalista AcqueNove in Piazza Bertati a Martellago, avrebbe dovuto essere un momento di memoria condivisa, un’occasione per ripercorrere le tappe che hanno trasformato una cava dismessa in uno degli spazi verdi più amati del territorio. Invece, l’evento ha finito per diventare terreno di scontro tra i protagonisti di questo lungo percorso di riqualificazione che grazie all'impegno di molti ha portato al risultato sotto gli occhi di tutti. Un risultato che, però, non è stato evidentemente ben digerito da qualcuno.

A innescare la polemica è stato l’ex sindaco tra il 1993 e il 2003 Marco Stradiotto, oggi consigliere comunale di opposizione, che ha definito l’iniziativa “un anniversario gestito come un'iniziativa di parte e non inclusiva come avrebbe dovuto essere”. Secondo Stradiotto, la presentazione dell’evento avrebbe ignorato “figure e periodi decisivi della storia del parco”, omettendo – sostiene – il contributo degli amministratori che dagli anni ’90 in poi ne hanno concretizzato la realizzazione e la manutenzione.
Stradiotto rivendica il proprio ruolo e quello dell’altro ex sindaco, il compianto Giovanni Brunello che amministrò il Comune tra il 2003 e il 2013, accusando gli organizzatori di una “grave disonestà intellettuale”: “Non si può commemorare il Parco ignorando chi lo ha reso ciò che è oggi. Non permettiamo che la sua storia venga riscritta in modo parziale”, afferma, ricordando come il Parco Laghetti sia divenuto un bene pubblico vivo e molto frequentato, e non un’area abbandonata “come in tanti altri Comuni. Mi prendo in prima persona la responsabilità di com'è divenuto ora il Parco, aperto a tutti. Mi si critichi pure ma non lo si faccia ignorandomi”.
Le sue parole hanno trovato eco nel sindaco in carica Andrea Saccarola, che sui social si è schierato al fianco del consigliere, definendo indispensabile “raccontare una storia completa, senza dimenticare nessuno dei protagonisti”.
La replica di AcqueNove, che spesso ha denunciato come l'area sia eccessivamente frequentata e dovrebbe rimanere un parco naturale dedicato alla biodiversità, è arrivata poco dopo. Renato Anoè, presidente dell'associazione ha infatti respinto con decisione le accuse di parzialità: “Non si capisce sulla base di quali elementi si possa affermare che la mostra sia un’iniziativa di parte. Amministratori e associazioni erano informati da tempo e molti hanno contribuito”. Anoè sottolinea inoltre che l’esposizione è aperta a tutti e liberamente criticabile, e ricorda la difficoltà di condensare quattro decenni in un percorso fotografico: “Non potevano essere documentati puntualmente quarant’anni di storia. Sicuramente si poteva fare di più, ed è per questo che la mostra si apre con l’augurio di approfondire e arricchire il materiale in futuro”.
Riccardo Musacco
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