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Paralimpiadi 2026, Verona e l’Arena diventano modello di accessibilità diffusa. Protagonista l'Ordine degli Ingegneri

Dai Giochi invernali un’eredità urbana che va oltre gli obblighi di legge: progettare per tutti migliora qualità, turismo e competitività dei territori

Paralimpiadi 2026, Verona e l’Arena diventano modello di accessibilità diffusa. Protagonista l'Ordine degli Ingegneri

Al centro l'ing. Matteo Limoni, a sinistra Giuseppe Fasiol, a destra Roberto Vitali, tutti e tre protagonisti del convegno svoltosi nella sede dell'Ordine degli Ingegneri di Verona.

Verona si prepara a lasciare un segno duraturo con le cerimonie di chiusura delle Olimpiadi e di apertura delle Paralimpiadi invernali di Milano Cortina 2026. L’Arena e il suo contesto urbano diventeranno il simbolo di un nuovo paradigma: quello dell’“accessibilità diffusa”, intesa come risposta alle esigenze di tutte le persone, indipendentemente dalla presenza di una disabilità, andando oltre i meri adempimenti normativi per innalzare la qualità della progettazione e della vita urbana.

Il tema è stato al centro del convegno “Accessibilità e inclusione: conoscere per progettare meglio”, promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia. «Viviamo in una società sempre più longeva e diversificata – ha spiegato il presidente Matteo Limoni -. L’accessibilità non è un dettaglio tecnico né un obbligo da soddisfare, ma un elemento strategico che migliora i progetti, la vita delle persone e la competitività dei territori». Un approccio che guarda al futuro, in cui fruibilità e funzionalità dei luoghi diventano valori condivisi.

A illustrare gli interventi previsti è stato Giuseppe Fasiol, commissario straordinario per le Paralimpiadi Milano Cortina 2026, reduce da un sopralluogo con i tecnici dell’International Paralympic Committee. «L’Arena avrà rampe collegate all’intera platea, sarà accessibile anche nelle visite turistiche e disporrà di più postazioni inclusive, evitando l’isolamento delle persone con esigenze specifiche», ha spiegato. Un cambio di passo che coinvolge non solo l’anfiteatro, ma anche l’accesso alla città dalla stazione di Porta Nuova e i servizi della Gran Guardia, sede delle delegazioni ufficiali.

Il concetto di accessibilità diffusa è stato approfondito da Roberto Vitali, ceo di Village for All – V4A®, che ha invitato a considerare l’accessibilità «non come un costo, ma come un valore aggiunto per tutti». Le Paralimpiadi rappresentano, secondo Vitali, un’occasione unica per rimettere al centro le persone e le loro esigenze. I numeri parlano chiaro: in Italia oltre 20 milioni di persone – circa un terzo della popolazione – vivono condizioni di autonomia limitata, permanenti o temporanee. Progettare città più accessibili significa quindi rispondere a un bisogno reale e diffuso.

I benefici non sono solo sociali, ma anche economici. Una città più accessibile, ha osservato Vitali, può ridurre la pressione sui servizi di assistenza e generare ricadute positive sul turismo: l’Osservatorio sul Turismo Accessibile ha registrato un aumento del 15% di fatturato e presenze tra il 2023 e il 2024 nelle strutture che dichiarano camere accessibili. Un segnale di come l’accessibilità possa diventare leva di sviluppo.

In questo contesto si inserisce anche il ruolo dell’Ordine degli Ingegneri di Verona, che nel 2025 ha superato i 3.000 iscritti, con una forte presenza di giovani professionisti. L’attività formativa e di divulgazione proseguirà nel 2026 con la rassegna “Open 2026”, dedicata alla transizione energetica e alle collaborazioni con enti, istituzioni e mondo produttivo. L’obiettivo resta quello di diffondere una cultura progettuale capace di guardare oltre gli obblighi di legge e di farsi strumento di innovazione per il territorio.

Nel quadro generale dei Giochi di Milano Cortina 2026, le cerimonie olimpiche e paralimpiche saranno distribuite tra luoghi simbolo del Paese: Milano ospiterà l’apertura delle Olimpiadi allo stadio di San Siro, Cortina d’Ampezzo sarà cuore delle competizioni alpine, mentre Verona, con l’Arena, accoglierà la chiusura olimpica e l’apertura paralimpica. Un itinerario che unisce grandi città e territori montani, sport e cultura, lasciando in eredità infrastrutture e visioni capaci di rendere più accessibile e inclusiva l’Italia di domani.

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