Il Parco del Delta del Po è candidato a Marchio del Patrimonio Europeo 2021, grazie all'ambizioso progetto “Terre d’acqua, terre nell’acqua. Delta del Po e Venezia”.
Delta del Po
L’iniziativa, organizzata da Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, è stata presentata ieri, venerdì 19 marzo 2021, nel corso di una conferenza stampa in diretta streaming. Un bellissimo video cartolina ha dato inizio alla presentazione della candidatura a Marchio del Patrimonio Europeo 2021. Il sito del Delta del Po è stato individuato assieme a Ventotene, nel dicembre 2020, dalla Commissione Europea, per il riconoscimento del marchio. Il sito Terre dell'acqua si è distinto per la rete territoriale, che racchiude Ente parco delta del Po, museo civico di Comacchio, musei archeologici nazionali di Adria, Altino e Venezia.
De Martin: "Venezia, Adria e il Delta sono luoghi millenari"
La conferenza stampa era stata prevista nel museo archeologico nazionale di Venezia, in piazza San Marco, quando ancora si era in zona gialla. L'assessore comunale all'ambiente di Venezia, Massimiliano De Martin, si è così espresso: "La laguna di Venezia e il Delta del Po hanno più di qualcosa in comune. Venezia e Adria sono poi simili, solo che Venezia è rimasta in laguna, mentre Adria, dopo avere dato il nome al mare Adriatico, si trova nell'entroterra, dopo il taglio del Po, avvenuto a Porto Viro in piena Repubblica Serenissima. Fu una scelta idraulica importante e decisiva per gli attuali ambiti ambientali. Venezia, Adria e il Delta sono luoghi millenari, dove l'uomo si è stanziato. Settimana prossima festeggeremo i 1600 anni di storia della nostra città. Sarà una manifestazione che durerà tutto l'anno".
La soddisfazione dell'assessore regionale Corazzari
L'assessore regionale alla cultura, Cristiano Corazzari ha espresso tutta la propria soddisfazione per la candidatura europea. "L'Ente Parco Delta del Po è capofila di questo progetto nazionale. Dò pieno appoggio a questa iniziativa. Trattasi di una candidatura di un'area importantissima a livello artistico, archeologico, ambientale e territoriale, già area Mab Unesco, dove sviluppare il concetto di sviluppo ecosostenibile. Tutti argomenti di stretta attualità per la valorizzazione del nostro ecosistema. Per noi è una bellissima sfida, oltre che un'opportunità interessante, che è legata alle normative europee di riferimento. Mi auspico che l'esito sia positivo. Ognuno dovrà fare la propria parte. Tutti devono credere in questa iniziativa. Mi congratulo con il presidente del Parco del Delta del Po. Noi come Regione Veneto ci saremo, statene certi".
La risposta entro un anno
Dopo Daniele Ferrara, direttore dei musei nazionali veneti, ha preso la parola Flavia Amato, che ha condotto l'istruttoria per la candidatura, in qualita' di archeologa e consulente del Parco del delta del Po. "L'idea e il progetto si sono rivelati fin qui vincenti. Un'apposita commissione sta valutando il materiale ricevuto e darà la risposta nella primavere 2022. Si punterà sul multilunguismo, anche per consolidare il rapporto con la realtà europea. Si tratta di una vera e propria porta d'Europa, che ha permesso nei millenni di far incontrare i diversi popoli tra di loro. L'Ente parco non si occupa solo della tutela, ma anche della valorizzazione dell'identità, per promuoverla e valorizzarla sempre più. Importanti in questo senso sono le collaborazioni con le Università di Venezia, Bologna, Ferrara e Padova, oltre che di Copenaghen e Bochum. Dal 2015 l'area del Delta del Po fa parte del sito mondiale Mab Unesco". E' seguito poi un video dove venivano illustrati tutti i motivi per i quali la candidatura delle Terre d'acqua merita di vincere. Tra gli intervenuti anche Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo. Marco Scarazzatti
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