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Valentino Brugnotto: “La mia rivoluzione del colore”

QUADRO CON PIAZZA DEI SIGNORI A PADOVA

Valentino Brugnotto racconta la genesi delle sue opere e i progetti futuri: “La mia rivoluzione del colore”

Valentino Brugnotto Valentino Brugnotto
Il pittore Valentino Brugnotto nato a Treviso nel 1954, vive e lavora a Padova. Gli angoli della Città del Santo sono i soggetti più rappresentati nella maggior parte dei suoi quadri, l’artista ci racconta la sua rivoluzione del colore, spiega le sue opere e i suoi progetti futuri.

Come nasce questa sua passione?

“La mia passione nasce da una forte esigenza naturale di rappresentare la vita quotidiana”.

Ci spiega la sua rivoluzione del colore?

“Si tratta di dipinti totalmente ricostruiti secondo un itinerario inventivo che ricompone idealmente dopo aver dissezionato le parti con cromatismo fantasioso leggero e ricco di brillanti riverberi”.

Quali sono le caratteristiche dei suoi quadri?

“Colori vivaci che provengono da un’intima interiorità e si imprimono spontaneamente sulla tela secondo un preciso impianto prospettico”.

Quali sono i soggetti e i suoi temi rappresentati?

“I soggetti più rappresentati sono gli angoli della città di Padova. Fin da ragazzo vagabondavo per la città, raccogliendone i profumi i colori, le chiacchiere e gli incontri”.

Le sue più importanti esposizioni?

“Dai primi anni ottanta ho esposto le opere in mostre personali e collettive. Recentemente ho ricevuto nel 2018 e successivamente nel 2019 il riconoscimento del premio “Pennello d’oro” al Concorso “Premio nazionale di pittura” Fighille - Perugia. Nel 2020 ho ricevuto l’attestato al merito del premio “Mestre di pittura, concorso nazionale”.

La sua opera a cui è più legato e perchè?

“Non c’è un’opera a cui sono legato particolarmente rispetto ad altre. Ogni opera però è il risultato di una incessante e continua evoluzione”.

Ci racconta qualche aneddoto di qualche suo quadro?

“Penso che ogni quadro, in un modo tutto suo, nasca dai sentimenti provenienti dalla visione della vita quotidiana poi riprodotta su tela con dovuta minuzia”.

Chi è stato il suo grande maestro?

“Quello che reputo il mio maestro è stato il pittore padovano Ansoldi”.

I suoi progetti futuri?

“Intensificare il lavoro artistico partecipando sempre più concretamente a concorsi ed esposizioni a livello nazionale”.

Il suo sogno nel cassetto come artista?

“Continuare a dipingere liberamente e con tale ispirazione sino alla tarda età”. Fanny Xhajanka
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