L’intervista ad Alessandro Bottin, una laurea in scienze religiose e prossimamente la consacrazione
Alessandro Bottin nel giorno della laurea
Cosa ti ha spinto Alessandro ad iscriverti alla facoltà di scienze religiose?
“Conclusa la scuola superiore ho sentito che volevo approfondire la mia fede e dopo varie ricerche ho scoperto che a Padova c’era una scuola che poteva fare al caso mio, l’ISSR (Istituto di Scienze Religiose), collegato alla Facoltà Teologica del Triveneto. Mi sono confrontato con i miei genitori e alla fine ho deciso di iscrivermi. Durante il primo anno sono stato accompagnato e seguito nello studio da mio fratello Gabriele, poi ho conosciuto Emiliano, il mio attuale assistente, che mi ha accompagnato e seguito nello studio aiutandomi a conseguire la laurea in scienze religiose nell’ottobre del 2018.”
La tua fede è molto forte e solida. Quando e come si è manifestata?
“Penso che la mia fede sia come un seme che mi è stato donato e che ho potuto coltivare grazie alla presenza amorevole della mia famiglia. Infatti, già da piccolo sognavo di essere “don” e tutti in paese sapevano di questo mio desiderio, poi ho incontrato Chiara, la mia catechista e madrina di cresima, che mi ha accompagnato in un cammino di crescita personale nella fede assieme ai parroci che negli anni sono arrivati nella mia parrocchia. Una persona che sicuramente mi ha educato alla fede è stata mia nonna Clemenza con la quale da bambino mi trovavo a pregare tutti i giorni.”
Sei molto legato al Movimento dei focolari. Raccontaci chi sono.
“L’Opera di Maria, più comunemente conosciuta con il nome di Movimento dei Focolari, è un movimento internazionale nato a Trento durante la Seconda Guerra Mondiale per opera di Chiara Lubich. Ho conosciuto questa realtà quando frequentavo le scuole medie”.
Prossimamente ci sarà un altro traguardo importante: la tua consacrazione.
“La consacrazione a Dio è sempre stato un mio sogno. Non è stato facile per me aspettare tanto tempo ma a dicembre dell’anno scorso, dopo una videochiamata con la segreteria centrale del Movimento dei Focolari, mi è stata data una risposta positiva. Il 22 maggio che è la vigilia di Pentecoste, salvo ulteriori restrizioni a causa della pandemia, mi consacrerò a Dio privatamente come laico nell’Opera di Maria.”
Nel 2019 è uscito il tuo libro “Eccomi, storia di una chiamata”. Qual è il messaggio?
“Il libro uscito nel dicembre del 2019 è frutto di un lungo lavoro che mi ha coinvolto in prima persona insieme al mio assistente Emiliano. È un libro autobiografico edito da Tracciati, nel quale racconto la mia storia, alcuni aneddoti particolari di vita e la mia esperienza di fede legata alla mia disabilità. Il messaggio che ho voluto lasciare in queste pagine è che ognuno di noi nella vita ha una chiamata. L’importante è rispondere a questa chiamata. Ringrazio tutti gli amici e le persone care che mi hanno aiutato a capire la mia strada e mi sono vicini nel cammino di vita.” Samuele Contiero
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