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Affitti turistici, l'appello dell'Abit di Bibione: "Le norme ci sono già"

bibione

L'appello lanciato dall'Associazione delle agenzie immobiliari turistiche sulla riforma della normativa sugli affitti brevi

I numeri sono importanti. Si parla, per il 2022, di 6 milioni di presenze turistiche negli appartamenti. Quasi un quarto del totale dei turisti arrivati. La vacanza in appartamento rimane una scelta prediletta da molte persone, in quanto consente autonomia e massima flessibilità, aspetti fondamentali soprattutto per le famiglie con bambini. Ma per il settore è in arrivo una riforma della normativa sugli affitti brevi. L'Abit, l'Associazione delle agenzie immobiliari turistiche di Bibione, lancia un appello al legislatore: no a nuove complicazioni burocratiche. “Le norme per regolare le locazioni brevi esistono già - avverte Maria Santorso, presidente ABIT - per cui è fondamentale non aggiungere ulteriori adempimenti burocratici a carico delle agenzie turistiche, che gestiscono in maniera trasparente gran parte degli immobili del litorale, occupandosi anche della riscossione dell’imposta di soggiorno. Gli appartamenti di vacanza, molto richiesti sulle spiagge venete, non devono essere penalizzati. Anziché introdurre l’ennesimo codice identificativo nazionale per le locazioni turistiche, in Veneto si potrebbe utilizzare quello regionale, già operativo dal 2019 ed appena modificato da un regolamento che entrerà in vigore tra pochi giorni.”

Lo studio: ecco i numeri degli appartamenti turistici

Secondo uno studio della Fondazione Think Tank Nord Est, in collaborazione con Abit, nel 2022 il movimento turistico negli alloggi privati ha sfiorato i 6 milioni di presenze, pari ad oltre il 24% del totale. La maggior parte dei pernottamenti si è registrata a Bibione, con quasi 3 milioni di presenze, il 53,3% del totale. A Caorle sono state rilevati quasi 1,2 milioni di notti, pari al 27% del movimento turistico; poco meno di un milione di presenze a Jesolo (il 18,2%); circa 340 mila pernottamenti a Rosolina (il 34,2%); circa 230 mila a Chioggia (il 15,6%); oltre 200 mila a Cavallino (il 3,1%); 126 mila ad Eraclea (il 27,2% del totale). Per far emergere il sommerso, secondo l’Abit e la Fondazione, vanno intensificati i controlli da parte dei Comuni, anziché esasperare il sistema di regole: infatti, le strutture affittate abusivamente, indipendentemente dalle nuove norme, continueranno ad operare al di fuori del mercato, qualora non venissero individuate. “Inoltre - conclude Santorso - spesso gli alloggi per affitti brevi presenti nelle piattaforme offrono, in maniera palesemente scorretta, anche servizi di tipo alberghiero, danneggiando quindi tutta la filiera dell’hotellerie.”
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