Iniziativa delle cooperative sociali Comunità dei Giovani e Volontà di Sapere in collaborazione con Legacoop Veneto, per la 17esima Giornata europea contro la tratta di esseri umani
C. nigeriana arrivata in Italia non ancora ventenne su un barcone, in fuga da una vita di continue violenze e sopraffazioni, anche venduta e avviata alla prostituzione.E. marocchina, giunta nel nostro Paese con la famiglia a circa 25 anni, e presto, ritrovatasi sola, è costretta a rimandare i suoi figli a casa in seguito a violenze e sfruttamento anche sessuale.M. ed E., madre e figlia moldave, 42 e 18 anni, ritrovate dalle forze dell’ordine durante un’ispezione in un laboratorio veneto di lavorazione agroalimentare, entrambe vittime di sfruttamento nel lavoro. Ecco le donne che si sono formate come operatrici sociosanitarie e ora sono occupate in una Rsa per anziani. Sono solo alcune delle storie di donne vittime di maltrattamenti e sfruttamento sessuale o lavorativo accompagnate dal Progetto Gabbiano e sono anche il racconto dei volti nuovi della tratta e delle migrazioni. Descritte dal convegno “Donne e lavoro, dallo sfruttamento alle pari opportunità”, organizzato in occasione della 17esima Giornata europea contro la tratta di esseri umani dalle cooperative sociali Comunità dei Giovani e Volontà di Sapere in collaborazione con Legacoop Veneto. Le due realtà gestiscono dal 2009 il Progetto Gabbiano, che declina sul territorio veneziano la più ampia progettualità regionale “Navigare, Network Antitratta per il Veneto Intersezioni, Governance e Azioniregionali”. In soli due anni e poco più – da luglio 2021, momento di avvio di “Navigare” in continuità col precedente programma “Nave”, fino al 30 settembre 2023 –, sul territorio veneziano il Progetto Gabbiano ha preso incarico e supportato 41 persone vittime di tratta e grave sfruttamento, di cui 13 donne e 28 uomini. Provengono nella maggior parte dei casi da Nigeria (13), Pakistan (11) e Marocco (10), ma anche da Tunisia, Cina, Moldavia, Guinea, Gambia e Bangladesh. Le donne, di età compresa tra 18 e 30 anni, sono vittime per lo più di sfruttamento sessuale (9) o di matrimoni forzati (2); alcune di loro hanno anche figli minori a carico. Gli uomini sono, invece, per lo più vittime di sfruttamento lavorativo, per la maggior parte giovani dai 18 ai 30anni e in pochi casi con età superiore ai 40. Nello stesso biennio sono stati attivati complessivamente 26 tirocini di inserimento lavorativo in azienda, 37 contratti di lavoro formalizzati, grazie al coinvolgimento e all’impegno delle oltre 30 realtà aderenti alla rete di sostegno. Altre persone sono coinvolte oggi in formazione, sia per imparare la lingua italiana che per acquisire competenze indispensabili nella ricerca di un’occupazione.
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