Detenuti in escandescenza e tentativi di suicidio, Gianpietro Pegoraro della Funzione Pubblica Cisl Veneto lancia l'allarme
Si fa sempre più problematica la carenza di personale all'interno del carcere Santa Maria Maggiore di Venezia A lanciare nuovamente l'allarme è Gianpietro Pegoraro della Funzione pubblica Cgil del Veneto. E' recente infatti l'ultimo caso, avvenuto ieri, quando un detenuto ha dato in escandescenza all'uscita dall'infermeria spaccando neon, porte e finestre di alcune aule didattiche. Il motivo alla base del gesto sembrerebbe essere la mancanza di un farmaco che doveva assumere. Non bisogna tornare troppo indietro nel tempo per un episodio analogo. Settimana scorsa, infatti, un assistente capo è intervenuto, aiutato da due agenti, ad evitare il suicidio di un detenuto. Gli agenti lo hanno sollevato quando già si era legato. Il detenuto però gli si è rivolto contro e, armato di bastone, li ha aggrediti. Quando gli agenti lo hanno bloccato lui ha gridato di essere stato picchiato dalla polizia, facendo così scoppiare una rivolta in tutta la sezione. «Alcuni agenti sono stati trattenuti in servizio, c'era chi aveva iniziato alle 7 ed è rimasto fino alle 21.30 - spiega Pegoraro - Senza contare che c'è chi non ha potuto andare a pranzo. La carenza di personale è sempre più problematica».
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