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Innovazione e sostenibilità
14.11.2024 - 15:08
Foto di repertorio
È ufficiale: la Regione Veneto ha dato il via alla nuova Rete Innovativa Regionale (RIR), denominata “Future Farming”, che mira a promuovere l’innovazione nel settore agricolo attraverso un approccio sostenibile e tecnologicamente avanzato. L'annuncio arriva direttamente dall’assessore regionale allo sviluppo economico e energia, Roberto Marcato, che ha sottolineato con orgoglio come questo nuovo riconoscimento porti a 22 il numero complessivo di RIR attive in Veneto.
Con l’ingresso di Future Farming, la regione conferma la sua leadership nell’ambito dell’innovazione applicata alle imprese, puntando a sviluppare nuovi modelli di sostenibilità attraverso un'integrazione tra mondo universitario, istituzioni e aziende. "Questa nuova rete è un grande passo avanti, un investimento strategico per il futuro del nostro territorio", ha dichiarato Marcato, evidenziando l’importanza di un progetto che coinvolge 1255 imprese e tutti quattro gli atenei veneti, insieme a numerosi enti di ricerca e centri di innovazione. Nel complesso, le RIR venete hanno generato 28 progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con oltre 54 milioni di euro di fondi regionali investiti e un valore complessivo di progetto che supera i 95 milioni di euro.
La Rete Future Farming si distingue per l’approccio innovativo fondato sul paradigma del “Nature Co-Design”, che integra il rispetto per le risorse naturali con un forte impulso allo sviluppo tecnologico. Il progetto si concentra sulla creazione di filiera produttiva sostenibili, che spaziano dalle biotecnologie all’agricoltura, fino ad arrivare all'economia circolare. La rete prevede quindi di attivare processi innovativi che guardano al futuro della sostenibilità e del trasferimento tecnologico in un'ottica di responsabilità etica.
La nuova RIR conta ben 42 membri, tra cui tre università – Ca’ Foscari Venezia, Università IUAV di Venezia e Università degli Studi di Verona – e un istituto del CNR specializzato in fotonica e nanotecnologie. A questi si aggiungono una serie di aziende e centri di ricerca, tra cui una grande impresa nel settore della nutraceutica, una società di gestione del risparmio, un centro per l’educazione agroalimentare, e ben 33 piccole e medie imprese (PMI) provenienti da diversi settori produttivi, tra cui tessile, riscaldamento, vernici, food, packaging, sensoristica, pellet e agrifood.
Marcato ha enfatizzato che l'investimento nella ricerca applicata alle imprese è una delle chiavi per il successo di questo modello di sviluppo, che rende il Veneto un vero e proprio avamposto di innovazione. "La nuova RIR ‘Future Farming’ avvierà nuovi progetti incentrati sulla sostenibilità, mettendo in evidenza ancora una volta il nostro ruolo di leader nel settore dell’innovazione e della ricerca", ha concluso l’assessore.
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