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Olivicoltura

Campagna olearia 2024 in Veneto: abbondanza di olive, ma rese deludenti e l'olio scarseggia

Un bilancio agrodolce per gli olivicoltori veneti, con difficoltà legate ai costi di produzione e ai cambiamenti climatici

ulivo

Foto di repertorio

La campagna olearia 2024 in Veneto si conclude con un bilancio agrodolce: se da un lato le olive sono state abbondanti e di buona qualità, grazie all'assenza della mosca olearia, dall'altro le rese sono state tra le più basse mai registrate nella regione. Secondo gli esperti, pur avendo avuto un buon quantitativo di olive, il risultato finale sarà una produzione di olio decisamente scarsa.

Le rese medie si sono attestate attorno al 10%, con punte tra il 7% e l’11,5%, ben al di sotto del 15% degli anni precedenti. 

Le cause principali di questo risultato insoddisfacente vanno ricercate nel clima: le temperature instabili e le abbondanti piogge di settembre hanno impedito la completa maturazione delle olive, che hanno assorbito troppa acqua e hanno prodotto oli con poca resa.

Le difficoltà di quest’anno si aggiungono a una serie di annate poco favorevoli per l’olivicoltura veneta, già segnate da condizioni climatiche avverse come la siccità e la cascola (perdita prematura dei frutti) nel 2022, e una produzione quasi azzerata nel 2021. 

Confagricoltura Veneto ha recentemente presentato alla Regione un documento in cui chiede misure specifiche a sostegno degli oliveti, in particolare nelle aree di pregio come il Lago di Garda, i Colli Euganei, i Colli Berici e la fascia pedemontana. Queste zone non solo producono oli di alta qualità, ma sono anche fondamentali per la salvaguardia del paesaggio e per il turismo.

Secondo i dati 2023 di Veneto Agricoltura, la superficie coltivata a olivo in produzione è cresciuta leggermente, arrivando a 4.893 ettari, con un incremento dello 0,1%. La maggior parte degli oliveti si concentra nel Veronese (3.525 ettari), seguito da Vicenza (495 ettari), Treviso (437 ettari) e Padova (425 ettari). Tuttavia, senza un deciso sostegno a lungo termine, il futuro dell’olivicoltura in Veneto resta incerto.

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