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28.11.2024 - 16:45
In un'approfondita intervista realizzata da Synlab in occasione della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne", il magistrato bellunese ha analizzato il tema da una prospettiva sociale e di impatto sulla salute.
"Quando si discute di violenza, è essenziale partire dall'evoluzione del concetto di salute, passato da un'identità negativa, ovvero assenza di malattia, a una costruzione positiva, intesa come stato di benessere psicofisico e di realizzazione emotiva e fisiologica," ha affermato la dottoressa Roberta Gallego, Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Belluno, durante un’intervista esclusiva tenutasi in occasione del 25 novembre. Ricordando l'articolo 32 della Costituzione, Gallego ha sottolineato come la giurisprudenza riconosca questo diritto fondamentale a tutti gli individui. L'iniziativa è stata fortemente promossa da Synlab al fine di sensibilizzare pazienti e personale.
In tutti i punti prelievo e i centri polidiagnostici sarà disponibile un Qr code attraverso il quale si potrà scaricare e ascoltare l'intervista. "Abbiamo voluto dare un segnale forte per cercare di dare il nostro contributo," ha spiegato Cesare Gallorini, responsabile dell'area Nord Est di Synlab. "Il video mira a sensibilizzare quante più persone possibile. La dottoressa Gallego ha evidenziato come questa questione coinvolga la salute di migliaia di donne; ne siamo consapevoli e vogliamo fare la nostra parte."
Nel corso dell'intervista, la dottoressa Gallego ha ricordato che "la violenza diventa tale quando questa condotta è in grado di comprimere, aggredire e compromettere la salute, intesa come benessere psicofisico dell'individuo. La violenza non è solo fisica, ma anche emotiva, psicologica ed economica." Inoltre, Gallego ha spiegato come "il minimo comune denominatore nella maggior parte dei casi di violenza domestica è che la vittima è insostituibile; la violenza è quindi spesso perpetrata da qualcuno che ha già una relazione con la vittima, spesso affettiva. In queste circostanze, purtroppo, chi subisce violenza potrebbe avere difficoltà a chiedere aiuto a causa di meccanismi sociologici, emotivi o psicologici che fungono da deterrente."
La dottoressa ha inoltre sottolineato come la riforma Cartabia, insieme agli interventi normativi degli ultimi anni, come la legge n. 38 del 2009, abbia introdotto importanti innovazioni. Per esempio, ora si può procedere d'ufficio in tutte le situazioni in cui la vittima è vulnerabile per età o infermità, anche per reati che in passato richiedevano la querela di parte. Questo permette all'Autorità Giudiziaria di agire anche senza la denuncia della vittima. "Un ulteriore vantaggio derivante dagli aggiornamenti normativi riguarda i tempi," ha aggiunto Gallego. Ad esempio, l'autorità giudiziaria ha tre giorni per ascoltare una donna vittima di violenza, con l'assistenza di un esperto psicologo e la videoregistrazione. Le misure cautelari per gli autori di violenza possono essere richieste entro trenta giorni. Per reati come lo stalking, la denuncia può essere presentata entro sei mesi dai fatti, mentre per la violenza sessuale il termine è di un anno. Sono aumentate, inoltre, le possibilità di intervenire immediatamente in situazioni pericolose attraverso l'arresto differito e l'allontanamento immediato dall’abitazione familiare. "È necessario un cambio di mentalità rispetto alla violenza domestica, che non deve più essere vista come un problema puramente privato, ma come una questione sociale," ha concluso la dottoressa Gallego. Questo fenomeno può infatti portare a patologie depressive, dipendenza da alcol, comportamenti autolesionistici, bulimia e anoressia, con conseguenze sociali e sanitarie troppo onerose."
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