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Sostituito il garante dei detenuti di Venezia: la decisione suscita polemiche e accuse

Il consigliere Ticozzi critica la decisione di non rinnovare l’incarico all’avvocato Foffano

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Foto di repertorio

A partire dal 24 dicembre, il ruolo di Garante dei detenuti per la città di Venezia è stato assunto da Rita Bressani, sociologa ed ex consulente dell’ufficio regionale del Garante. Bressani subentra a Marco Foffano, avvocato, che aveva ricoperto l’incarico dal 2022. La decisione di non rinnovare la nomina di Foffano sta suscitando un acceso dibattito politico, alimentato da accuse di motivazioni politiche.

Le accuse di Paolo Ticozzi (Pd)

A sollevare la polemica è Paolo Ticozzi, consigliere del Partito Democratico, che non ha nascosto la sua contrarietà alla scelta del sindaco. In una dichiarazione riportata da Venezia Today, Ticozzi ha lodato il curriculum della nuova garante, ma ha sottolineato il fatto che la nomina non fosse stata adeguatamente comunicata dalla giunta. Il consigliere dem accusa l’amministrazione di non aver dato la giusta visibilità alla nomina, insinuando che ci fosse una motivazione politica dietro la sostituzione di Foffano, che avrebbe espresso disaccordo con l’assessore Simone Venturini riguardo a una proposta sull’edilizia per detenuti a fine pena.

Le accuse sono state prontamente respinte da Ca' Farsetti, sede del Comune di Venezia, che ha parlato di una scadenza naturale dell’incarico, già programmata prima dei contrasti tra Foffano e l’assessore Venturini. Simone Venturini, assessore al sociale, ha confermato che il termine del mandato di Foffano, previsto a fine 2024, era stato deciso già a giugno dello stesso anno, molto prima delle polemiche pubbliche.

Un avvicendamento che lascia spazio a riflessioni politiche e amministrative, alimentando il dibattito su come vengano gestiti i ruoli di garanzia nella pubblica amministrazione e sul rapporto tra politica e indipendenza delle istituzioni.

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