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Violenza sulle donne
09.01.2025 - 12:13
Foto di repertorio
Un importante protocollo d’intesa è stato siglato tra il Ministero dell’Istruzione e del Merito e la Fondazione Cecchettin, nata per volontà del padre di Giulia Cecchettin, la giovane tragicamente uccisa dall’ex fidanzato. L’accordo si propone di diffondere tra i giovani una cultura del rispetto reciproco, promuovendo strumenti educativi per la gestione pacifica delle difficoltà nelle relazioni sentimentali, familiari e sociali.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha accolto con entusiasmo questa iniziativa, sottolineandone la portata rivoluzionaria: «L’intesa rappresenta una svolta nel difficile cammino verso una società più consapevole e rispettosa. Giovani educati alla gestione non violenta dei conflitti diventeranno adulti più maturi ed equilibrati».
Zaia ha elogiato il padre di Giulia, Gino Cecchettin, e il Ministro Giuseppe Valditara, per aver costruito un’alleanza solida e orientata ai risultati: «La precisione e la concretezza di questo protocollo lo rendono un esempio virtuoso di collaborazione tra Istituzioni e società civile. Finalmente passiamo dalle parole ai fatti».
Un progetto di speranza
Il protocollo prevede attività formative e di sensibilizzazione nelle scuole, puntando a coinvolgere studenti e insegnanti per affrontare temi legati alla parità di genere, al rispetto reciproco e alla prevenzione della violenza. L’obiettivo è creare una rete educativa che prepari i giovani a relazioni più sane e costruttive.
Zaia ha poi ricordato il peso emotivo della vicenda di Giulia, che ha profondamente colpito la comunità veneta: «Le coscienze dei Veneti sono state straziate da questa tragedia, ma il suo ricordo deve spingerci a costruire un futuro migliore. Giulia, da lassù, starà applaudendo questa iniziativa, così come tutte le donne vittime di simili barbarie».
L’impegno del Veneto
Il presidente ha garantito il pieno supporto della Regione Veneto al progetto: «Se i firmatari lo riterranno utile, la Regione è pronta a fare la sua parte per sostenere questo cammino di civiltà. È nostro dovere non lasciare che il sacrificio di Giulia e di tante altre donne sia vano».
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