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Economia
16.01.2025 - 12:20
Foto di repertorio
Nel 2024 l'inflazione in Italia ha registrato un aumento contenuto dell'1%, nettamente inferiore al +5,7% del 2023. L'analisi dell'Istat conferma la tendenza alla riduzione dei prezzi, seppur con alcune eccezioni significative. L'inflazione di fondo, che esclude i settori energetici e gli alimentari freschi, ha visto un incremento del 2%, in calo rispetto al 5,1% dell'anno precedente.
Per quanto riguarda i prezzi al consumo, il mese di dicembre ha chiuso con un +0,1% rispetto a novembre 2024 e un aumento dell'1,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, confermando la stima preliminare.
Energia e alimentari: i settori più contrastanti
Il dato più significativo della fine dell'anno è la marcata discesa dei prezzi dei beni energetici, che hanno registrato un -10,1% dopo il +1,2% del 2023. Gli alimentari, invece, nonostante il rallentamento, continuano a mostrare un aumento significativo (+2,2%), ma molto al di sotto del +9,8% dell'anno precedente.
Nel complesso, i "beni di consumo" e il carrello della spesa hanno visto un rialzo del 2% rispetto al 2023, un forte ridimensionamento rispetto all'incremento del 9,5% dell'anno precedente. Nonostante i segnali positivi, il potere d'acquisto delle famiglie resta ancora sotto pressione, con i consumatori costretti ad affrontare aumenti relativi ai beni essenziali, nonostante la discesa dei prezzi dell'energia.
Il futuro e l'inflazione al 2025
Con il trascinamento dell'inflazione al 2025 fissato al +0,3%, l’anno nuovo inizia con segnali di contenimento della crescita dei prezzi, ma la strada per una piena normalizzazione dei costi resta ancora lunga. Il 2024 ha comunque mostrato un allentamento della pressione inflazionistica, con previsioni più ottimistiche per i prossimi mesi.
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