Lega e il caos dei treni: i Verdi attaccano Zaia, "La situazione peggiora sotto il suo governo"

I Verdi puntano il dito contro la gestione della rete ferroviaria da parte della Regione Veneto, accusando il presidente Luca Zaia di non aver preso provvedimenti adeguati per risolvere le criticità del trasporto pubblico. "Se Salvini piange, Zaia non ride", affermano i rappresentanti del partito, riferendosi alla situazione disastrosa denunciata dai pendolari della tratta Venezia-Belluno, che si sentono abbandonati da un servizio che ormai "fa acqua da tutte le parti".

In risposta alla crescente frustrazione, è stato creato un nuovo comitato di pendolari veneti, con l'annuncio di una raccolta firme indirizzata direttamente al presidente della Regione. I Verdi, tra cui l’eurodeputata Cristina Guarda, Renzo Masolo e Andrea Zanoni, evidenziano la necessità di chiamare in causa l'ente competente, ossia la Regione, che detiene il contratto di servizio con Trenitalia per il trasporto ferroviario regionale.

Secondo i Verdi, le dichiarazioni di Salvini, che attribuiscono la colpa dei disservizi ferroviari ai governi precedenti, dovrebbero essere estese anche a Luca Zaia, il quale, nonostante guidi il Veneto da 15 anni, ha scelto di abbandonare il piano di rinnovo della rete ferroviaria degli anni '80 e investire invece nel trasporto su gomma, come nel caso della controversa Pedemontana.

I disagi dei pendolari, sottolineano i Verdi, non sono un caso isolato, ma fanno parte di un quadro generale di problemi tecnici diffusi nel trasporto ferroviario regionale. Per questo motivo, è stata depositata un'interrogazione per sollecitare la Regione a fare luce su questi disservizi e a garantire il rispetto del contratto con Trenitalia. "La Giunta Zaia passerà alla storia come quella che ha definitivamente abbandonato il progetto del Sistema ferroviario metropolitano regionale", concludono i rappresentanti dei Verdi, sottolineando che la priorità di Zaia resta quella di investire sulla strada, mentre il trasporto ferroviario viene relegato in secondo piano.