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Cronaca
22.01.2025 - 13:21
Foto di repertorio
La Guardia di Finanza di Parma ha sgominato un’organizzazione criminale specializzata in frodi fiscali nel settore del commercio di bancali. Il giro d'affari illegale scoperto ha coinvolto oltre 40 imprese in Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Puglia e Piemonte, con un ammontare di fatturazioni per operazioni inesistenti che sfiora i 20 milioni di euro.
Quarantadue persone sono state indagate per associazione a delinquere, dichiarazione fraudolenta attraverso fatture false ed emissione di fatture non veritiere. L'operazione ha portato a un arresto in carcere, tre arresti domiciliari e un obbligo di firma. Tra gli arrestati ci sono residenti nelle province di Parma, Forlì-Cesena, Verona e Pordenone.
Il sequestro preventivo di oltre 4,6 milioni di euro, eseguito dalle Fiamme Gialle lo scorso novembre, ha bloccato il profitto derivante dai reati fiscali commessi. Il cuore del sistema illecito si trovava in vari centri di raccolta di bancali, situati in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, gestiti da società fittizie create ad hoc dal gruppo, che facevano capo a una nota impresa operante nel parmense.
Le indagini hanno rivelato che queste società "filtro" acquistavano bancali usati in modo illecito, con l'intento di nascondere l'origine della merce. Le fatture di acquisto venivano emesse da società “cartiere”, prive di qualsiasi attività economica, al fine di giustificare fiscalmente la merce venduta dalla capofila. Un meccanismo ben organizzato che mescolava operazioni legali con attività parallele illegali, creando un circuito di frodi finalizzato a evadere le tasse e ottenere profitti illeciti.
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