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Ditte fantasma nel tessile veneto: controlli svelano aziende fittizie e indirizzi inesistenti

La Polizia Locale del Camposampierese scopre tre società registrate ma mai esistite: sedi false, titolari irreperibili e un sistema che minaccia la credibilità dell’economia locale.

Ditte fantasma nel tessile veneto: controlli svelano aziende fittizie e indirizzi inesistenti

Piombino Dese. A Piombino Dese la tranquillità apparente delle sue vie è stata squarciata da una scoperta inquietante: tre imprese formalmente attive nel settore dell’abbigliamento sono emerse come vere e proprie “ditte fantasma” — registrate solo sulla carta, senza presenza reale sul territorio.

I controlli sono stati svolti dalla Polizia Locale della Federazione del Camposampierese, che si è concentrata in particolare nell’area tra via Ronchi e via Ronchi Sinistra. Le anomalie sono apparse subito evidenti: due delle società segnalavano come sede legale vie che non risultano nello stradario comunale; un terzo caso indicava un’area artigianale del comune, ma le verifiche sul campo hanno accertato che l’attività era cessata da tempo.

Una delle ditte era intestata a un cittadino con presunta residenza a Piombino Dese, ma accertamenti presso l’anagrafe comunale non hanno riscontrato alcuna registrazione a suo nome. Anzi, le verifiche incrociate con l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente hanno evidenziato che il presunto titolare non risulta nemmeno residente in Italia. Nel secondo caso, l’indirizzo legale dichiarato era del tutto inesistente. Nel terzo, la residenza dichiarata era associata a un’abitazione disabitata da tempo.

Di fronte a questi dati, le tre imprese sono state segnalate alla Camera di Commercio di Padova affinché venga avviato l’iter per la cancellazione dal Registro delle Imprese, in modo da impedire che continuino a figurare come attive nel sistema produttivo.

Il fenomeno rilevato a Piombino Dese non è presentato come un caso isolato, ma come parte di una rete più ampia: secondo le autorità locali, queste società “di carta” vengono spesso impiegate come strumenti per attività illecite — dall’evasione fiscale al riciclaggio di denaro, passando per la contraffazione e il sfruttamento del lavoro irregolare. In questo modo, flussi finanziari e fatture possono essere movimentati senza che vi sia un vero retroterra operativo.

Il sindaco Cesare Mason ha commentato l’operazione definendola “un segnale forte per salvaguardare la credibilità del nostro territorio”. Il presidente della Federazione del Camposampierese, Valter Gallo, ha ribadito la necessità di rafforzare i controlli incrociati tra anagrafe, catasto, registro imprese e stradario comunale per intercettare fin da subito situazioni sospette.

Per Piombino Dese, un comune con forte identità produttiva e artigianale, la scoperta delle tre ditte fantasma rappresenta un’occasione per riflettere sulla legalità economica. Non è sufficiente eliminare le irregolarità accertate: è necessario prevenire. Occorre un presidio continuo che protegga chi opera sul serio, tuteli il valore del lavoro e difenda la reputazione di un territorio che ha costruito la propria identità sull’impegno e la trasparenza.

Elena Scapin

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