Il problema è trasversale e riguarda tutti; nella provincia di Venezia, nel 2019 le adesioni sono state 811, scese a 726 nel 2020 per arrivare a 650 nell’anno successivo
«Poche le adesioni al 5 per mille. Faccio appello alla sensibilità delle persone, altrimenti molti servizi rischiano di sparire». A parlare è la segretaria provinciale di Anteas Venezia, Luana Moras, parlando dei servizi offerti dall’associazione e che potrebbero non esserci qualora i fondi scarseggiassero. Il problema è trasversale e riguarda tutti; nella provincia di Venezia, nel 2019 le adesioni sono state 811, scese a 726 nel 2020 per arrivare a 650 nell’anno successivo. Nel 2022, il dato è rimasto stabile (649). Traducendo in soldi: se nel 2019 il 5 per mille ha fruttato 14.266,23 euro, un anno fa la cifra era di 10.950.11 euro: oltre 3.300 euro in meno. «Siccome questa voce è molto importante per poter finanziare i nostri servizi e progetti – osserva Moras – e rischia tutto il mondo del volontariato». Infatti, tra le varie attività c’è sì il trasporto degli anziani o dei disabili verso gli ospedali e le strutture preposte grazie ad accordi o convenzioni con i Comuni, le aziende sanitarie e le case di riposo ma ci sono anche corsi, consegna dei farmaci a domicilio, organizzazione del tempo libero, laboratori, conduzione dei centri anziani e così via. «Negli ultimi cinque anni – spiega Moras – abbiamo registrato un calo vistoso, tanti contribuenti neppure devolvono il 5 per mille. Invece devolverlo non solo è a costo zero, ma fa del bene alla comunità».
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