I finanzieri lo hanno fermato su delega della Procura della Repubblica di Venezia, avrebbe debiti con l'erario e con i dipendenti
Nella mattinata del 5 febbraio, i finanzieri del Comando Provinciale di Venezia hanno posto agli arresti domiciliari su delega della Procura della Repubblica di Venezia, un imprenditore residente in provincia ritenuto responsabile del fallimento di una società operante nel settore dell’autotrasporto merci. Secondo le indagini condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Venezia sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, l'uomo a partire dal 2017, avrebbe distratto dall’azienda numerosi automezzi e più di 500 mila euro, svuotando i conti correnti aziendali e reimpiegando tale importo in una seconda società, sempre di autotrasporti e della denominazione simile, dallo stesso gestita, senza che ci fossero reali operazioni commerciali tra le due. Inoltre avrebbe diretto in maniera occulta anche una terza società, intestata alla moglie, ancora attiva sempre nel medesimo settore ma già caratterizzata da debiti tributari non pagati e di un patrimonio netto negativo. La misura presa è stata valutata necessaria tenendo conto della deliberata volontà di non adempiere alle obbligazioni tributarie (l'ammontare sarebbe di 1 milione e 300mila Euro) e di non pagare i dipendenti. Denunciati per i reati di bancarotta, in concorso tra loro, anche l’amministratore formale e il liquidatore della prima società fallita.
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