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Stanziati 3 milioni di euro da Ca' Foscari, destinati alle borse di studio

Diritto allo studio. Lippiello: “Chiediamo maggiori finanziamenti statali e regionali per chi è meritevole e privo di mezzi”

Che in Veneto ci sia un problema di finanziamento delle borse di studio per studenti universitari non è una novità. Già a settembre 2023 si contavano più di 3000 idonei non beneficiari ancora in attesa di una risposta dalla regione dopo un anno. E quest’anno se ne sono aggiunti altrettanti, se non di più. Ma questa volta gli studenti di Ca’ Foscari non sono rimasti a guardare. Il 2 febbraio, durante la seduta del Consiglio di Amministrazione cafoscarino circa 50 studenti si sono riuniti in presidio nel cortile del rettorato per chiedere risposte all’ateneo e denunciare i lunghi tempi di attesa e le false promesse della regione. Risposte che non hanno tardato ad arrivare, almeno dall’ateneo. Durante la seduta infatti è stato approvato uno stanziamento di 3 milioni di euro, a integrazione dei fondi statali e regionali (insufficienti a coprire l’intero fabbisogno), sul triennio, con una previsione di spesa di 1 milione di euro all’anno a decorrere dall’a.a. 2023/24. “Con questa azione – afferma la Rettrice Tiziana Lippiello - abbiamo perseguito due obiettivi: assicurare un maggior numero di borse di studio e così garantire un impegno continuativo da parte dell’Ateneo a sostegno delle studentesse e degli studenti e del loro diritto allo studio e per una effettiva uguaglianza di opportunità. Si tratta di una misura considerevole per il nostro bilancio ma che abbiamo sostenuto convintamente. Il CDA di Ca’ Foscari chiede che vengano assegnati i finanziamenti statali e regionali spettanti per chi è meritevole e privo di mezzi”. La misura si inserisce in un piano complessivo di sostegno al diritto allo studio sia in termini di benefici economici che di servizi. Il piano relativo a spazi studio e socialità, residenzialità, aule e mense sviluppo troverà ulteriori azioni concrete nei prossimi mesi. “Abbiamo liberato le risorse aggiuntive - continua la Rettrice - destinandole a questo scopo e chiediamo che la garanzia del diritto allo studio costituisca una priorità a livello nazionale e regionale: l’istruzione è un bene primario per l’attrazione di studenti veneti, nazionali e internazionali, per l’attrazione di talenti e per lo sviluppo sociale ed economico della nostra regione e del nostro Paese”. Più cauti i rappresentanti degli studenti che, seppur soddisfatti dell’ascolto dell’ateneo, denunciano il silenzio delle istituzioni preposte al finanziamento delle borse: "Questa misura mette in luce le gravi inadempienze della Regione riguardo il finanziamento del Diritto allo Studio, a cui si ritrova a sopperire chi non ne ha nemmeno la diretta competenza - dichiara Marco Dario, rappresentante UDU in CdA a Ca' Foscari. "Questo stanziamento, che abbiamo comunque accolto favorevolmente - continua - vincolerà risorse di Ateneo che sarebbero potute essere utilizzate per finanziare nuovi servizi o potenziare gli esistenti. È inaccettabile che l'assessora Donazzan continui ad ignorare il problema ed anzi, proceda tagliando ulteriori servizi, come i pasti gratuiti per gli studenti borsisti in sede". "Il presidio del 2 febbraio è solo la prima tappa di un lungo percorso. Non saremo soddisfatti finché la Regione non si prenderà le proprie responsabilità, finanziando tutte le borse di studio ed eliminando il grave problema delle persone idonee non beneficiarie che attanaglia le università del Veneto."
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