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In bicicletta da Venezia alla Cina, parte la "Marco Polo a pedali"

Una spedizione di Alberto Fiorin e Dino Facchinetti della Società Ciclistica Pedale Veneziano, per raggiungere Pechino in bicicletta

Venezia e Cina ancora una volta unite sull'esempio di Marco Polo di cui ricorre quest'anno il 700esimo anniversario della morte. Il prossimo 25 aprile, infatti, e non poteva esserci giorno più indicato di quello di San Marco, patrono della città, alle 8.15 presso il Parco San Giuliano di Mestre, partirà "Marco Polo a pedali", la spedizione che vedrà Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, Presidente e Segretario della Società Ciclistica Pedale Veneziano 1913, raggiungere Pechino in bicicletta partendo da Venezia. Un viaggio lungo poco più di 100 giorni e 12.000 chilometri per celebrare il grande esploratore veneziano. La spedizione, inserita nel calendario ufficiale delle celebrazioni promosse dal Comitato Nazionale istituito dal Ministero della Cultura, attraverserà infatti le terre narrate da “Il Milione” in un’avventura tra i richiami del passato e le sfide del presente. Alberto Fiorin, 63 anni, scrittore specializzato nella letteratura di viaggio. Ha all’attivo numerose pubblicazioni relative ai suoi viaggi - Salam Shalom. Da Venezia a Gerusalemme (2005), Il Vento dei Fiordi. Da Venezia a Capo Nord (2008), Carretera Austral (2021) – e oltre venti guide cicloturistiche, edite da Ediciclo. È stato Direttore Artistico del Festival Ciclomundi e collabora con quotidiani e riviste specializzate. È presidente della società ciclistica Pedale Veneziano 1913. Dino Facchinetti, 66 anni, tecnico elettromeccanico, oggi felicemente pensionato, è segretario della società ciclistica Pedale Veneziano 1913. Appassionato della bicicletta e dei viaggi, ha girato l’Italia e l’Europa in lungo in largo con un occhio di riguardo alle più importanti e impegnative salite, con puntate anche in Patagonia e in America del Nord. “Ci piace pensare che le motivazioni con cui ci imbarchiamo in questa impresa non sono poi così dissimili da quelle che spinsero Marco Polo ad affrontare il suo viaggio in Catai: il desiderio di conoscere altri mondi e altre genti, ed entrarvi in contatto per favorire il dialogo e la comprensione reciproca. Nonostante i tempi siano certamente diversi da quelli di Marco, crediamo che oggi come allora ci sia la stessa necessità di dialogo e ascolto tra i popoli, come i recenti tragici avvenimenti a livello internazionale dimostrano”, commentano Fiorin e Facchinetti. Riccardo Musacco
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