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Forte Manin a Mestre, c'è l'ok per i lavori di riqualificazione

Forte Manin rendering

Il progetto prevede il recupero dell'area per attività culturali, ricreazione e svago ma anche di riscoperta delle testimonianze storiche

Via libera dalla Giunta comunale di Venezia al recupero di Forte Manin, ex fortezza dell'Esercito Italiano situata nei pressi del Parco San Giuliano a Mestre, per lo svolgimento di attività culturali. Investimento previsto, 3 milioni di Euro per un intervento che si pone in una logica di valorizzazione della zona settentrionale del parco, luogo di ricreazione e di svago, ma anche come occasione di recupero della testimonianza storica dell'antico Campo Trincerato di Mestre, favorendone la riscoperta da parte dei cittadini e il riutilizzo attraverso funzioni compatibili con la sua tutela monumentale e ambientale. Previste anche le aperture del nuovo Distretto Sanitario Veterinario, del nuovo Canile municipale e del nuovo Manufatto alle Rotte recentemente realizzato dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e attualmente in fase conclusiva di collaudo. Il progetto prevede la realizzazione di due nuovi volumi architettonici esterni alle polveriere (un blocco di servizi igienici e una pensilina) e la predisposizione per futuri elementi di arredo urbano (panchine, tavoli, fontanelle, ecc...), nonché la realizzazione di un ponte di collegamento tra Forte Manin e il Parco San Giuliano, in sostituzione dell'attuale terrapieno, mirando alla conservazione dei materiali presenti. “Gli obiettivi principali del progetto consistono nella conservazione, nell'adeguamento e nella valorizzazione del patrimonio immobiliare dell’amministrazione comunale - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto- Gli interventi previsti mirano perciò a salvaguardare l’autenticità degli elementi architettonici e dei loro materiali componenti, perseguendo la conservazione delle due polveriere e delle rovine del forte ottocentesco rinvenute. La medesima attenzione è rivolta al sistema di accesso al complesso, definendone il nuovo ingresso e i percorsi di visita, così da ampliare la fruizione e la comprensione del sito da parte del pubblico, sia dal punto di vista ambientale che storico e architettonico". Riccardo Musacco
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