Necessari secondo gli esperti riunitisi al Lido di Venezia equo accesso al trattamento e un approccio olistico
Un messaggio chiaro arriva dal Lido di Venezia nella giornata conclusiva di “ECO2024”, il 31° Congresso Europeo sull’Obesità, organizzato da EASO – European Association for the Study of Obesity. Riconoscimento dell’obesità come malattia cronica non trasmissibile, equo accesso al trattamento, contrasto alla discriminazione, promozione di interventi basati sull’evidenza scientifica, adozione di un approccio olistico, favorendo lo scambio dei dati, miglioramento dell’accesso alle cure primarie, e non solo specialistiche, utilizzo dell’intelligenza artificiale per l’analisi dei big data. Tutto questo con il contributo della WOF – World Obesity Federation e l’endorsement della Regione Veneto, il cui impegno messo in campo sul tema dell’obesità è testimoniato simbolicamente dall’aver ospitato, con ECO2024, proprio a Venezia uno dei massimi eventi scientifici a livello internazionale sul tema. "La “Venice Declaration” è una chiamata che intendiamo rivolgere a tutti i soggetti interessati a considerare l’obesità come una malattia e a pensare alla prevenzione e al trattamento dell’obesità al pari di come si pensa alla prevenzione e al trattamento di tutte le altre malattie croniche non trasmissibili - dichiara il Prof. Luca Busetto, Co-Presidente di ECO2024, Vice-President for the Southern Region of European Association for the Study of Obesity. "La parola chiave che abbiamo voluto inserire in questo documento è “inequity”, ovvero una disuguaglianza di trattamento dell’obesità rispetto alle altre malattie - dichiara il Prof. Roberto Vettor, Co-Presidente di ECO2024, Direttore Clinica Medica 3 e Direttore del Dipartimento Assistenziale dell’Università di Padova - Una disuguaglianza che impatta su diversi aspetti, come la presenza di politiche che incidano sul consumo del cosiddetto junk food, soprattutto da parte di chi ha minori disponibilità economiche. E ancora una diseguaglianza dal punto di vista scientifico e della ricerca. È questa “inequity” che spiega il trend in aumento dell’obesità nel mondo e che è quindi alla base di questa Declaration”. Riccardo Musacco
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