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Verona: Filovia, Approvato il Piano economico finanziario per il avere il mezzo su strada nel 2026

Filobus

Approvato venerdì 9 giugno il Piano economico finanziario: l'opera è finanziata per il 60% con contributo statale e per il rimanente 40% dal Comune, per un valore complessivo di 154.993.022 euro.

A causa dei disagi legati al traffico e alla viabilità, i cittadini hanno accolto l’avvio dei cantieri della filovia con malumore. Tuttavia, se il Comune decidesse di recedere dai contratti la somma stimata da pagare sarebbe di 57 milioni di euro. L’Amministrazione ha più volte sottolineato l’importanza che la filovia riveste sotto diversi aspetti, da quello di dotare finalmente la città di un mezzo di trasporto pubblico di massa veloce ed efficiente al passo con il modello di mobilità delle città europee, ai vantaggi sul fronte ambientale e della qualità della vita, evidenziando i lati positivi di un’opera il cui iter amministrativo è partito più di 30 anni fa. Un ulteriore aspetto da considerare è quello economico. Sul fronte finanziario, infatti, se il Comune decidesse di non realizzare più la filovia dovrebbe pagare direttamente più di 57 milioni di euro tra spese già sostenute e penali. Una somma che è pari a più di un terzo del valore complessivo dell’opera, circa 155 milioni di euro, il 60 per cento dei quali a carico dello Stato e il restante 40 a carico del Comune attraverso Amt3, con un finanziamento della Banca Europea degli Investimenti. Per questa ragione, l’Amministrazione ha cercato di accelerare il più possibile l’iter già avviato: un cerchio che si è chiuso definitivamente grazie all’approvazione da parte della giunta non solo del Piano Economico Finanziario aggiornato dell’opera e l’accordo di contribuzione tra Comune, Amt3 e BEI che premette di proseguire i lavori appena avviati per concluderli nel 2026 come da cronoprogramma. La delibera sarà esaminata dal Consiglio comunale nelle prossime settimane. “Oggi la giunta ha chiuso il cerchio sul progetto filovia, approvando il PEF aggiornato e l’accordo di contribuzione tra Comune e Amt3 – ha spiegato l’assessore al Bilancio Michele Bertucco-. Nel documento viene anche stimato l’onere complessivo conseguente all’eventuale recesso dei contratti in essere e alla rinuncia alla costruzione dell’opera, circa 57 milioni di euro senza contare le eventuali penali che verrebbero richieste dalle ditte appaltatrici. Un danno enorme per le casse comunali che ricadrebbe inevitabilmente sui cittadini”.Il risultato di oggi è frutto degli importanti passaggi effettuati nei mesi scorsi per iniziare finalmente i cantieri, dall’approvazione della variante da parte del Cipess alla sottoscrizione del mutuo con la BEI – ha detto il presidente di Amt3 Giuseppe Mazza-. Quanto ai lavori già iniziati, stanno procedendo regolarmente sia quelli in Città di Nimes che in via Santa Teresa”.

Il progetto definitivo di variante

Contempla 4 linee (1A, 1B, 2A e 2B), che seguono due assi di penetrazione verso il centro, disposti da nord a sud e da est a ovest, per una lunghezza delle linee di circa 33,68 km. Per l'attraversamento del centro storico le linee A e B di ciascun asse percorrono le medesime vie, separandosi poi alle estremità per servire più quartieri. L'intervento comprende la riorganizzazione del canale stradale e delle connesse sistemazioni urbanistiche per accogliere il nuovo sistema filoviario, la realizzazione della linea di trazione elettrica sulle tratte esterne (escluso il centro storico) e delle opere connesse (sottostazioni, etc.), la costruzione del nuovo deposito dei mezzi filoviari con officina, centro direzionale ed amministrativo per il gestore del sistema in località «La Genovesa», al terminale della linea 2B, la realizzazione del sottopasso stradale di Via Città di Nimes sulla circonvallazione interna, la fornitura di 39 filobus alimentati da linea aerea bifilare sulle tratte perimetrali e funzionanti in marcia autonoma nel centro storico e nei quartiere limitrofi.

Le principali varianti

Sono previste delle modifiche ad alcune parti del tracciato, con l'eliminazione di circa 6 km di linea bifilare nelle due direzioni di marcia, in punti che avrebbero comportato notevoli impatti sul traffico veicolare; la zona del deposito, con l'elettrificazione delle pensiline di sosta per consentire il completamento della carica delle batterie dei veicoli, con l'installazione di un impianto di climatizzazione a sistema fotovoltaico e con la modifica delle dimensioni della sottostazione elettrica n. 10; una variazione della lunghezza dei mezzi (da 18 metri a 18,75 metri) in ragione dell'eliminazione dell'armadio batterie dal vano passeggeri anteriore e del posizionamento esterno delle batterie stesse, l'integrazione dell'illuminazione pubblica per alcuni tratti di linea con i sostegni della trazione elettrica. Altre varianti tecniche significative riguardano il tracciato di Via Pisano e di Via Spolverini, con sdoppiamento della linea, il recepimento del progetto di “Ex Manifattura Tabacchi”, l’eliminazione della “Galleria San Paolo”, alcune modifiche tecniche alle pavimentazioni previste nell’ambito del Progetto Esecutivo, la predisposizione tecnica per la futura installazione di pensiline.    
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