Applicata nei confronti di un ventiseienne veronese la sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di Verona.Il Tribunale di Venezia, lo scorso 14 giugno, ha accolto con decreto la proposta del Questore della Provincia di Verona.
Il destinatario della misura era già stato sottoposto nel novembre 2022 ad un decreto di sospensione cautelare disposto dal Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto e, nel gennaio 2023, ad una misura cautelare interdittiva emessa dal Tribunale di Verona. Infatti, all’epoca degli episodi per i quali è stato sottoposto a procedimento penale, l’uomo prestava servizio come insegnante con contratto a tempo indeterminato presso una Scuola dell’infanzia e primaria. Nel corso degli ultimi anni, il ventiseienne veronese – all’epoca dei primi fatti ventudueenne – ha manifestato una pericolosità sociale e un’elevata capacità a delinquere per aver commesso diverse azioni offensive nei confronti di figure femminili e per aver inflitto continue e reiterate sofferenze fisiche e psicologiche alle giovani fidanzate e allieve. Condotte culminate con un grave episodio sessuale nei confronti di una bambina di undici anni. Nei confronti della giovanissima alunna, in particolare, aveva abusato della sua autorità di insegnante proponendole giochi equivoci sfociati in atti che il G.I.P., nel decreto decisorio, ha descritto come “idonei, secondo canoni scientifici e culturali, a soddisfare il piacere sessuale o a suscitarne lo stimolo”.
Le indagini
Le indagini effettuate hanno consentito di accertare che, dal 2018 ad oggi, il soggetto ha tenuto comportamenti persecutori – tali da sfociare in vere e proprie forme di violenza sessuale – nei confronti di due donne, una delle quali, minorenne, era stata una sua alunna con la quale aveva instaurato una relazione sentimentale durata quattro anni. La recente proposta, avanzata dal Questore di Verona, di applicazione della sorveglianza speciale di si è resa necessaria proprio in virtù di tali comportamenti che, nonostante le precedenti misure adottate nei suoi confronti, l’uomo ha continuato a mettere in atto manifestando una personalità “caratterizzata da indole prevaricatrice, ossessiva e subdola, con una spiccata capacità a delinquere”.
La misura
La richiesta è stata accolta dal Tribunale di Venezia che ha applicato la misura per un anno e sei mesi. L’uomo, senza autorizzazione, non potrà allontanarsi dal territorio del comune dove deve scontare la misura; non potrà uscire di casa prima delle 7.00, né rincasare più tardi delle 22.00; infine, non potrà avvicinarsi ai luoghi frequentati dalle vittime né comunicare con loro.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter