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Pronti 53 milioni per la Strada di Gronda: Siglato l’accordo tra Comune di Verona, A4 e Ministero

RENDERING_STRADA_DELLA_GRONDA_2023

La Strada di Gronda scaricherà i quartieri di Verona Sud dal traffico di attraversamento e dal traffico pesante e rilancia da subito l'area della Marangona.

Arrivano 53 milioni grazie all'accordo siglato tra Comune di Verona, Società A4 Autostrada Brescia, Verona, Vicenza, Padova e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione della cosiddetta Strada di Gronda, il collegamento tra la tangenziale sud e la bretella T4-T9. “Un risultato storico, frutto di un lavoro di squadra tra gli enti coinvolti, che dà il via libera ad un'opera fondamentale e urgente per il territorio veronese”, viene definito in una nota del Comune. Opera che finalmente scaricherà i quartieri di Verona Sud dal traffico di attraversamento e dal traffico pesante e rilancia da subito l'area della Marangona che, infrastruttrata, subisce un impulso fondamentale.

Il progetto

Il nuovo progetto prevede la sistemazione degli attuali svincoli di ingresso e uscita cosi come la realizzazione di una nuova bretella a due corsie per senso di marcia comprensivi di svincoli su via Mantovana. Un'opera che alleggerirà la congestione quotidiana sullo svincolo di Verona Nord. Prende così forma il grande puzzle per riqualificare a livello di infrastrutture la zona sud della città, sgravando i quartieri dal traffico e rilanciandone l’elevata vocazione logistica e produttiva. La realizzazione della strada di gronda, infatti, si inserisce in un più ampio progetto di riqualificazione viaria di questa parte del territorio di cui fa parte anche la Variante alla Statale 12 e il progetto del ribaltamento del casello di Verona Sud. Una visione di ampio respiro, che si traduce in opere che vogliono essere risolutive e ispirate ad un modello di città sempre più attrattiva e vivibile. I modelli di simulazione trasportistici non lasciano spazio a dubbi. La bretella sarà un bypass da nord a sud su cui verrà scaricato il traffico che oggi interessa strade cittadine come via Albere e via Mantovana e anche per le direzioni che interessano Viale del Lavoro; si potrà finalmente evitare di entrare in città, nei quartieri o circumnavigare il centro storico, perché ci saranno collegamenti diretti da nord a sud e svincoli ad hoc per inserirsi nelle arterie collegate. Ne beneficeranno tutti i quartieri della città, in particolare a sud e a ovest, sempre più interessati da un traffico, anche di mezzi pesanti, causato dalla mancanza di strade alternative. Delle nuove infrastrutture beneficerà anche il Quadrante Europa, che avrà finalmente collegamenti diretti per chi arriva dalla parte sud della città così come da Dossobuono, Castel d'Azzano, Sommacampagna, ma anche per chi arriva da nord, che troverà due nuove strade di scorrimento con svincoli di ingresso e uscita in punti strategici del rete viaria cittadina. La Strada di Gronda rappresenta inoltre un importante volano per lo sviluppo dell'area della Marangona, un triangolo di circa 1 milione 500 metri quadrati a sud est del Comune, in larga parte di proprietà del Consorzio Zai, compreso tra l'autostrada Milano-Venezia (A4), la ferrovia Bologna-Verona e la ferrovia Verona-Mantova. È indubbio che l'infrastrutturazione da qui a pochi anni, di una strada a due corsie per senso di marcia che interesseranno l'area della Marangona, alzeranno in modo esponenziale il valore urbanistico ed attrattivo della stessa. L'accordo a tre stabilisce le attività e gli oneri di ciascuna parte. E, soprattutto, conferma lo stanziamento a favore del Comune della somma di 53 milioni di euro che, a quanto stimato, coprirà per intero i costi dell'infrastruttura.

Cronistoria

I 53 milioni oggi a disposizione del Comune per l'opera sono i 163 miliardi di lire oggetto del primo accordo, risalente al 1999, tra Comune e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per realizzare il Traforo delle Torricelle. Da allora non solo il progetto è stato più volte cambiato a seconda delle Amministrazioni che si susseguivano, ma con la venuta dell'Euro i 163 miliardi di lire sono stati convertiti negli attuali 53 milioni di euro, somma rimasta invariata dal 2000 ad oggi ma il cui valore non è certo lo stesso. Basta confrontare i prezzi sulle opere pubbliche di oggi con quelli di 10 anni fa per capire il tasso di svalutazione della somma in oggetto. Rispetto al 2005, per realizzare 1 km di autostrada oggi costa il 43% in più (dati Istat). Considerando inoltre che le opere in galleria sono soggetti a costi molto più ampi per ottemperare a specifiche misure tecniche e di sicurezza.    
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