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CRONACA
30.10.2025 - 19:34
Il Santuario di Santa Maria alla Bassanella, teatro del furto
È come rubare in chiesa. Ecco cosa devono aver davvero pensato le due donne, una 36enne di origine rumena e una 26enne italiana, prima di introdursi nel santuario di Santa Maria alla Bassanella, a Soave, nel primo pomeriggio di mercoledì 29 ottobre. Ma non erano lì per raccogliersi in preghiera: secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della Stazione di Soave, sarebbero entrate nel luogo di culto per sottrarre le offerte dei fedeli.
Approfittando della calma del primo pomeriggio, quando la chiesa era quasi deserta, le due si sarebbero avvicinate alla cassetta delle offerte posta accanto all’altare, quella dove i fedeli lasciano qualche moneta per accendere una candela o fare una promessa. Dopo aver controllato che nessuno le osservasse, avrebbero aperto la cassetta e prelevato il denaro, circa 160 euro, per poi nasconderlo in uno zaino.
A insospettirsi per primi sono stati il custode e alcuni volontari del santuario, che hanno notato movimenti anomali. Controllando le immagini della videosorveglianza interna, hanno visto chiaramente due figure avvicinarsi alla cassetta delle offerte e manometterla. La chiamata ai Carabinieri è partita subito.
Nel giro di pochi minuti, i militari hanno avviato le ricerche e rintracciato le due sospettate ancora nei pressi della chiesa. Durante il controllo, sarebbero state trovate in possesso dello zaino contenente la somma sottratta.
Le due donne sono state fermate e portate in caserma per accertamenti, e successivamente arrestate con l’accusa di furto aggravato. Informata la Procura della Repubblica di Verona, sono state sottoposte agli arresti domiciliari in attesa del giudizio direttissimo.
Il giorno successivo, il Giudice del Tribunale di Verona ha convalidato il fermo e disposto la presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria, rinviando l’udienza a febbraio 2026.
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